Illuminazione di emergenza, soluzioni per la sicurezza
Sia l’illuminazione di sicurezza che quella di riserva rientrano nella categoria dell’illuminazione di emergenza, ma le funzioni sono differenti
Un presidio di fondamentale importanza per la sicurezza dei posti di lavoro e più in generale degli ambienti di vita può essere individuato nell’illuminazione di emergenza. Se è vero che la sicurezza delle persone dipende in modo particolare dall’impiego delle vie di esodo, in occasione dell’evacuazione di un edificio diventa molto importante la loro illuminazione. L’operatività dei soccorritori e la loro sicurezza vengono senza dubbio favorite dalla visibilità garantita nei luoghi di intervento.
Che cosa succede in occasione di un evento critico
In molte circostanze, nel momento in cui si verifica un evento critico, come per esempio un’alluvione, un terremoto o un incendio, l’energia elettrica di rete viene interrotta, per colpa di danneggiamenti che sono provocati dallo stesso evento o più semplicemente perché sono gli addetti delle squadre di soccorso che la disattivano utilizzando gli interruttori generali o degli interruttori di sgancio installati in maniera specifica. In tutte queste situazioni, è molto importante il ruolo svolto dall’illuminazione di emergenza, tenendo ben presente la differenza fra l’illuminazione di sicurezza e quella di riserva.
L’illuminazione di sicurezza e quella di riserva
Sia l’illuminazione di sicurezza che quella di riserva rientrano nella categoria dell’illuminazione di emergenza, ma le funzioni sono differenti. In particolare l’illuminazione di riserva favorisce la continuità operativa, in particolare sul posto di lavoro; di conseguenza non è direttamente correlata alla salvaguardia di vite umane. Diverso è il discorso, invece, per l’illuminazione di sicurezza, che ha a che fare con l’incolumità delle persone, dal momento che il suo obiettivo è favorire, in caso di pericolo, l’esodo sicuro da un luogo. Sono tre le principali funzioni che può avere l’illuminazione di sicurezza: l’illuminazione di aree a rischio elevato, l’illuminazione antipanico di spazi ampi e l’illuminazione di sicurezza per l’esodo.
Illuminazione di sicurezza: come si realizza
Lo scopo dell’illuminazione antipanico è quello di prevenire le situazioni di pericolo che si possono verificare nel corso di un’evacuazione, garantendo il minimo illuminamento che occorre per individuare le vie di fuga e favorire l’intervento dei soccorsi. Quando si parla di illuminazione per l’evacuazione, invece, si fa riferimento a quella che serve a garantire che gli occupanti riescano a evacuare in sicurezza gli ambienti, utilizzando le uscite di sicurezza e le vie di fuga: ciò avviene con l’illuminazione dei percorsi, dei cambi di direzione e degli ostacoli. È possibile realizzare l’illuminazione di sicurezza non solo con impianti centralizzati, ma anche con singoli dispositivi che hanno alimentazione autonoma.
Le specifiche tecniche più importanti
Vi sono, comunque, delle specifiche tecniche che è opportuno tenere in considerazione: il flusso luminoso, l’autonomia, il tempo di intervento e il tempo di ricarica degli accumulatori. Tali parametri per altro sono riportati nelle disposizioni legislative che riguardano luoghi o attività specifiche, come quelle che sono soggette ai controlli di prevenzione degli incendi o i luoghi di lavoro, per i quali i testi normativi di riferimento sono rappresentati dal DM 10 marzo 1998 e dal Testo Unico, D. Lgs. n. 81 del 2008. A stabilire il valore dell’illuminazione di emergenza è l’obbligatorietà indicata in maniera esplicita dalle regole tecniche e dalle leggi in questione, che definiscono i requisiti in base al luogo di applicazione.
La UNI 1838
Entrando più nel dettaglio, la norma UNI 1838 e norme simili identificano parametri specifici come l’illuminazione di riserva e il tipo di illuminazione di sicurezza a seconda delle funzioni necessarie (antipanico, per l’esodo, per ambienti in cui si svolgono attività a rischio elevato). Vengono definite anche le modalità con le quali gli apparecchi devono essere posizionati o installati. Una volta che gli impianti sono stati realizzati, poi, è necessario badare alla loro manutenzione, controllando tutti i presidi antincendio fra cui l’illuminazione di emergenza.
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