I vincitori del concorso letterario “Giovanni da Legnano” e alcuni membri della giuria si sono trovati mercoledì 14 giugno a Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese, per una “chiacchierata intellettuale”.

La serata si è aperta con il saluto del presidente di giuria, monsignor Angelo Cairati, che ha fatto i complimenti ai ragazzi per il loro lavoro e ha voluto dare ai presenti uno spunto di riflessione. «In tutti questi anni mi sono reso conto dell’importanza della dimensione umana e della sua profondità – ha sottolineato il prevosto -. Sono le piccole cose che insegnano, come una parola buona, la gentilezza, l’attenzione e lo stile di vita coerente». Parlando delle nuove generazioni, il decano di Legnano ha poi aggiunto che «ci sono tanti ragazzi e ragazze che hanno insicurezze e paure interiori, le statistiche sul disagio alla vostra età fanno spavento: voi però avete ribaltato le cose mostrando una profondità incredibile».

L’assessore Guido Bragato ha poi ringraziato i ragazzi per la loro presenza e ha evidenziato quanto il vissuto personale dei partecipanti sia importante e incisivo per la stesura delle opere. «Credo che ci sia tanto di personale nella vostra scrittura – ha spiegato l’assessore -. Dai testi delle due edizioni precedenti traspariva il modo in cui avete vissuto il periodo della pandemia con i suoi strascichi, mi sembra che quest’anno per fortuna stia cominciando a svanire».

Hanno guidato la serata il vice presidente di Famiglia Legnanese Piermarco Locati, che ha portato i saluti del presidente Gianfranco Bonomi, e la segretaria del Premio Maria Teresa Padoan. Durante la serata è stata annunciata ai ragazzi la proposta dell’introduzione di una nuova sezione di gara per il prossimo anno. «La città di Legnano l’anno prossimo compie 100 anni – ha sottolineato Padoan – e quindi pensavamo di introdurre una nuova sezione che riguardi Legnano, la nostra città». I ragazzi hanno accolto la nuova proposta con interesse («Questa nuova sezione – le parole di una finalista – apre la possibilità, anche a chi non si ritrova nelle altre categorie di potersi esprimere avendo già una traccia dalla quale partire»).

«La cosa che mi è piaciuta delle vostre poesie – ha proseguito Padoan – è la ricerca della bellezza». Il linguaggio utilizzato nella stesura degli elaborati e la profondità dei temi affrontati dai finalisti, non solo nelle opere ma anche durante il dibattito, hanno colpito molto i presenti. «Quando leggo i vostri scritti – le ha fatto eco il consigliere di Famiglia Legnanese Sormani Daniele – mi sento molto vicino a voi perché rivivo alcuni sentimenti che erano sopiti».

Durante il dialogo i finalisti hanno avuto la possibilità di raccontare la loro opera e rispondere ad alcune domande della giuria. I temi affrontati sono stati molteplici e tutti accompagnati da riflessioni profonde, frutto della ricerca del bello che questi ragazzi hanno saputo riportare con maestria nei loro elaborati. L’utilizzo eccessivo di filtri sui social, i disturbi alimentari, la malinconia e l’accettazione di sé stessi per come si è sono stati solo alcuni dei temi affrontati. Molto apprezzato anche il finale aperto di alcuni degli scritti che ha così permesso al lettore di potersi identificare.

All’evento hanno partecipato anche il responsabile di Area Ovest Milano – Banco BPM Dante Barone, Carla Marinoni, il consigliere Jody Testa e la pianista Beatrice Distefano che ha molto apprezzato il dialogo sui temi affrontati dai finalisti.