Ogni anno racconta la storia del nonno partigiano, Pio Vittorio mugnaio di Parabiago
La sua storia è stata ripresa dalla pagina facebook "Storie degli altri"
Ogni anno Michela ricorda la storia di suo nonno, il partigiano di Parabiago Pio Vittorio Moroni, «un uomo che credeva nella libertà, e non è mai sceso a compromessi». È stato la colonna portante della sua famiglia. Alla nipote ha tramandato valori fondamentali, come il rispetto per gli altri, e le ha insegnato a non dare mai le cose per scontate, perché la vita può cambiare da un momento all’altro. Pio Vittorio è morto nel 2017.
Tre anni fa Michela, ha avuto un figlio, e l’ha chiamato Vittorio, «il primo modo per rendergli omaggio», ha dichiarato in una intervista a Legnanonews. Nel 2021, in occasione del centenario della sua nascita, ha scritto un libro per raccontare la sua storia, ripresa quest’anno anche dalla pagina facebook “Storie degli altri”: «Lui è mio nonno Pio Vittorio, classe 1921, faceva il mugnaio a San Lorenzo di Parabiago, fuori Milano. Era un gran lavoratore – si legge nel post -, dedito alla famiglia, senza grilli per la testa. Prima dei 20 anni fu chiamato alle armi. Inviava lettere dal fronte che finivano tutte con la stessa frase: “Verremo a casa… Le sue parole erano cariche di speranza e di sogni per il futuro. È stato un partigiano, ha combattuto nelle Brigate d’assalto, nel 1943 è stato catturato e trasferito in una caserma di bersaglieri. Mentre era lì rinchiuso, in attesa di sconoscere il suo destino, ha avuto un colpo di genio ed è riuscito a fuggire. Finita la guerra, ha ricevuto un riconoscimento al valor militare, per l’amore verso la patria e il contributo alla liberazione del Paese. Nonno mi raccontava spesso il suo passato, senza mai stancarsi. Nei suoi occhi, vedevo sempre dolore e tristezza. Ricordo una sera in ospedale, si svegliò di soprassalto, e mi disse di scappare: i nemici stavano venendo a prenderci! Chissà quante atrocità aveva visto. Prima di morire, gli ho promesso che avrei continuato a parlare di lui, e che la sua storia non sarebbe mai caduta nell’oblio».
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