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Cambiare lavoro: aspetti da valutare ed errori da evitare

Si ha la sensazione che il proprio attuale impiego non permetta di esprimersi come si vorrebbe? Piacerebbe cimentarsi in qualcosa di diverso e più appagante? Esistono infinite ragioni che ci spingono a cercare un nuovo lavoro

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Si ha la sensazione che il proprio attuale impiego non permetta di esprimersi come si vorrebbe? Piacerebbe cimentarsi in qualcosa di diverso e più appagante? Esistono infinite ragioni che ci spingono a cercare un nuovo lavoro. Se ci si sente insoddisfatti e si pensa di aver bisogno di un cambiamento a livello professionale, vale la pena rifletterci su.

Il desiderio di cambiare lavoro, infatti, non è “sbagliato” a priori. Anche se, al momento, si ha un posto fisso in azienda che permette di vivere più che dignitosamente, possono esserci mille altri fattori che causano malcontento e frustrazione. Magari le mansioni che si svolgono abitualmente non rispecchiano il proprio percorso di studi, sono poco stimolanti o eccessivamente complesse per il proprio livello di esperienza.

L’ambiente di lavoro può influire tantissimo sulla scelta di lasciare il vecchio impiego per trovarne uno differente. Difatti, se quotidianamente si respira un’aria tesa, c’è molta competizione tra colleghi e non vi è la possibilità di comunicare con serenità eventuali necessità o di chiedere aiuto in caso di difficoltà, si finisce per accumulare stress. E ciò, a seconda della gravità della situazione, può compromettere la salute, oltre che la qualità del lavoro stesso.

Insomma, se sempre più spesso capita di pensare a una carriera “alternativa”, è un chiaro segno che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Dunque, piuttosto che ignorare il problema, è preferibile analizzare nel dettaglio i pro e i contro delle dimissioni e, al contempo, cominciare a guardarsi intorno per non farsi sfuggire eventuali opportunità.

  1. Compenso economico

Nella maggioranza dei casi, le motivazioni che portano le persone a cercare un nuovo posto di lavoro sono di natura economica. Magari si chiede un aumento e non si riceve la risposta che ci si aspetta, oppure lo stipendio mensile è troppo basso rispetto alle proprie responsabilità e/o al numero di ore lavorate.

Se non si vede alcuna possibilità di miglioramento, può essere utile cercare se altre aziende stanno ampliando il proprio organico.

  1. Luogo di lavoro

Se si è pendolare o fuori sede, è comprensibile voler cercare un impiego analogo nella propria città di origine o, per lo meno, in una località non troppo distante.

Per aumentare le probabilità di successo, è preferibile non fossilizzarsi su un territorio ristretto. Ad esempio, se la città di interesse è Milano, è bene valutare anche le nuove offerte di lavoro a Como e provincia, a Bergamo, ecc., estendendo la ricerca a tutta la Lombardia.

  1. Atmosfera e valori

Ultimo punto, ma non meno importante: l’atmosfera generale e i valori dell’azienda per la quale si lavora o si intende lavorare. Difatti, trascorrere buona parte del proprio tempo in un contesto tossico, a lungo andare, finisce per logorare persino il dipendente più volenteroso. Al contrario, un clima di collaborazione e rispetto reciproco è fondamentale per il benessere del personale.

Di conseguenza, se ciò che spinge a cambiare lavoro è la ricerca di un ambiente che permetta di apprendere, crescere professionalmente e svolgere le propria attività in serenità, bisogna ricordare di soffermarsi anche su tali aspetti – e non solo sulle mansioni e sullo stipendio.

Si possono in questo senso trovare informazioni di prima mano, recensioni e testimonianze di ex dipendenti sia sui social, da Linkedin a YouTube, che su alcuni portali specializzati.

Redazione
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Pubblicato il 06 Marzo 2023
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