Cercare la felicità nell’impegno sociale e nell’amicizia, Carolina Crespi emoziona il Gagarin con il suo nuovo libro
Un successo la presentazione del libro "La banda felice", della bustocca Carolina Crespi al circolo Gagarin. Una chiacchierata che ha saputo unire leggerezza e profondità, conquistando un pubblico eterogeneo e di tutte le età
L’atmosfera rilassata di una chiacchierata fra amiche, discorsi e intenzioni ben narrati da tre giovani donne che parlano di relazioni. E di felicità.
Ma al contempo parole profonde di riflessione sul passato, sulla storia e sull’impegno civile in nome di ideali capaci di appassionare e donare all’esistenza un significato più profondo. Tutto questo e molto di più è stata la serata del Circolo Gagarin di domenica, quando Carolina Crespi ha presentato il suo libro “La banda felice“.
Intervistata da Alice Cucchetti e Ilaria Mantegazza, la scrittrice bustocca, co-fondatrice del Circolo Gagarin e della libreria Alaska, ha raccontato emozioni e riflessioni che in lei hanno fatto maturare il seme di questo libro, che va lontano, ma senza dimenticare l’appartenenza ombelicale al territorio del basso Varesotto.
Di lei scrivemmo nel lontano 2006, quando, ventenne, vinse un concorso letterario dedicato alle Olimpiadi di Torino: qualche lustro dopo, Crespi continua a emozionare se stessa e gli altri grazie ad una penna in mano.
Posto di rilievo durante la presentazione de “La banda felice” un’altra opera, che ha ispirato Crespi e l’ha posta dinanzi a interrogativi pressanti: “La felicità dei Partigiani e la nostra” di Valerio Romitelli. Un tracciato storico e culturale sulla Resistenza e sui sentimenti capaci di unire fra loro gli appartenenti a quelle bande partigiane che tanto hanno lottato in nome di ideali comuni. Romitelli ha proposto una riflessione su come la felicità della scelta di schierarsi contraddistinse coloro che fecero una scelta politica, ma anche di vita.
È possibile un’analoga felicità, in tempo di pace? Forse con l’impegno sociale? Da questo sguardo all’anima nasce “La banda felice“.
L’autrice, che ha alle spalle un diploma alla Scuola Holden di Alessandro Baricco, ha offerto al pubblico presente il suo romanzo, incuriosendo i giovanissimi, ma anche strappando un sorriso consapevole agli adulti.
La vita che si trasforma, nella consapevolezza del crescere, portando in seno domande sul proprio vissuto e sui sentimenti capaci di infiammarne i momenti: Crespi ha raccontato di questo, nel tentativo di delineare i contorni di questa felicità condivisa con coloro che scegliamo di metterci accanto.
Luogo migliore non poteva esserci, per iniziare le presentazioni del primo romanzo della scrittrice bustocca, se non il caldo abbraccio del Circolo, sempre più un luogo di riferimento per la cultura del varesotto.
“Abbiamo sempre abitato a Busto, in provincia di Varese. Busto è la città dove sono nati i miei genitori, dove siamo nati io e Giulio e tutti quelli che poi vanno a dormire a Sacconago, o a Borsano, a Samarate, a Magnago, a Gorla, a Olgiate, perché Busto è la città con l’ospedale e, anche per i Paesi più grandi, Busto è dove si viene a nascere. (…) Anche la Valle Olona non si sa mai dove cominci perché il fiume che la percorre ogni tanto è interrato, ogni tanto fuoriesce, e lo fa quando più nessuno se lo aspetta, quando anche la provincia è cambiata e da Varese è già provincia di Milano”
(da “La banda felice” di Carolina Crespi, edizione Nutrimenti, 2023)
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