La Lega di Legnano e la “debacle” alle politiche: “L’obiettivo era vincere come centrodestra, pronti a collaborare”
A Legnano la Lega ha perso 14 punti percentuali rispetto alle ultime politiche. I militanti della sezione locale della Lega sono pronti a rimboccarsi le maniche per riprendere i voti persi ma anche a collaborare con tutto il centrodestra
Il giorno dopo la vittoria del centrodestra e del suo leader, Giorgia Meloni, i partiti locali fanno i conti con i risultati ottenuti sul territorio. A Legnano il primo partito, volato sopra il 28% (qui il confronto con le elezioni del 2018), è Fratelli d’Italia, mentre nel centrodestra la Lega ha avuto un crollo importante, così come il M5S, superato dal Terzo Polo. Pd e Forza Italia hanno tenuto (nonostante tutto).
Di fronte a questo scenario, comunque non del tutto inaspettato, i militanti della sezione locale della Lega, passata in città dal 26% di quattro anni fa all’ 11,9% del 2022, sono pronti a rimboccarsi le maniche per riprendere i voti persi e di chi non è andato a votare.
Il segretario cittadino del Carroccio, Mirko Gramegna, fa i complimenti a Fratelli d’Italia e alla sua leader Giorgia Meloni – «hanno saputo portare avanti una buona politica raccogliendo il malcontento degli italiani» – e ammette qualche errore nella strategia del suo partito: «Abbiamo passato momenti peggiori, come altri più di gloria: non serve a niente dare la colpa a qualcuno, probabilmente abbiamo sbagliato la strategia ma ora bisogna ricominciare a darsi da fare. Sicuramente servirà un’idea politica forte dai vertici del partito».
L’obiettivo era comunque quello di vincere come centrodestra e questo è stato centrato: «Fino a quando i voti si spostano all’interno del centrodestra, va bene: mi sarei preoccupato se fossero andati altrove». L’exploit di Fratelli d’Italia, primo partito a Legnano, non porterà, secondo Gramegna, a stravolgimenti negli equilibri del centrodestra cittadino, anche se in consiglio comunale non compare sempre allineato: «A livello locale non c’è rivalità tra le tre forze politiche, soprattutto a livello di partiti e di segreteria. La volontà è quindi quella di collaborare».
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