Il caro bollette non scoraggia i panificatori: «Il pane è un simbolo»
Matteo Cunsolo, presidente dell'Associazione Panificatori (Confcommercio Milano): «continueremo ad impegnarci per evitare che possa mancare il pane sulle tavole»
L’incidenza delle bollette in un anno sui bilanci delle attività è aumentata dal 10% al 35%.
Il presidente dell’Associazione Panificatori (Confcommercio Milano) Matteo Cunsolo: «massimo impegno contro gli aumenti per far restare il pane al centro del consumo alimentare. Non faremo mai mancare il pane sulla tavola, nonostante l’impatto del caro energia con i costi in bolletta anche quadruplicati. Il pane è un simbolo oltre che un bene prezioso per l’alimentazione. Per questo continueremo a impegnarci, con ogni sforzo, per evitare che possa mancare»
Matteo Cunsolo, conferma l’impegno della categoria, dal punto di vista imprenditoriale e sociale. L’Associazione Panificatori rappresenta 600 aziende a Milano e Città Metropolitana con 1.800 addetti e un fatturato complessivo stimato in 250 milioni di euro.
«I rincari sull’energia – spiega Cunsolo – sono molto forti: ad agosto, per un panificio artigianale, il conto ha superato i 7.000 euro quando l’anno prima era di 1.500 euro. Ora il costo dell’energia incide sui bilanci dell’attività per il 35%, nel 2021 era il 10%. Con le parti sociali abbiamo avviato un confronto intercategoriale teso a dare garanzie al consumatore. I rincari, se necessari, cercheremo di concentrarli sui prodotti di nicchia, piuttosto che sul pane abitualmente consumato. Un impegno gravoso per le nostre imprese? Sì certo, ma come molti nella vita. Abbiamo prima di tutto un dovere morale: il pane è una missione sociale, deve restare al centro del consumo alimentare».
«A chi ci governa – conclude Cunsolo – chiediamo un intervento tempestivo, affinché tutti possano svolgere al meglio la propria parte».
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