“Che bello tornare a scuola senza mascherina”. Intervista alla preside delle Bonvesin di Legnano
La preside Elena Olsnaghi dell'I.C.S. Bonvesin De La Riva racconta come è stato il rientro a scuola dei ragazzi
Ieri (12 settembre) il primo suono della campanella e per la prima volta dallo scoppio della pandemia alunni e docenti sono tornati in aula senza mascherina. Tra abbracci ed sorrisi è così iniziato un nuovo anno per 11.000 studenti di Legnano. Abbiamo incontrato la preside Elena Osnaghi, dirigente dell’I.C. Bonvesin De La Riva da 9 anni, fiancheggiata dalle sue collaboratrici Simona Ambrosetti e Raffaella Gaviani, che ci ha raccontato come è stato il rientro a scuola e cosa si aspetta.
Com’è stato il rientro senza mascherine? Per i ragazzi dell’istituto come è stato il cambiamento?
Il rientro è stato molto bello, i ragazzi sono molto più felici senza mascherina e hanno finalmente “scoperto” il sorriso dei loro insegnanti. Quest’anno si sono anche potuti riunire i banchi e, anche se qualche regola di distanziamento permane, si è tornati alla quasi totale normalità.
Cosa rimane dell’esperienza della pandemia?
Tutto l’aspetto tecnologico. Abbiamo mantenuto l’applicazione Classroom e siamo pronti alla didattica digitale in caso di bisogno, anche se la nostra speranza è quella di non doverla più utilizzare per i bambini. Il corpo docente è più formato dal punto di vista della digitalizzazione ed è più disposto all’utilizzo delle piattaforme digitali rispetto agli anni scorsi. Abbiamo gli strumenti e abbiamo implementato la linea internet. Continueremo a dare priorità alle riunioni e ai colloqui online, modalità molto apprezzata dai genitori, un grande plus anche per il risparmio energetico: incontrarci online per le assemblee tra docenti permette di lasciare luci e riscaldamento spenti a scuola e risparmiare energia.
Tornerete a organizzare gite e incontri extra scolastici con i ragazzi?
L’idea è quella di tornare alla programmazione pre-pandemia. Vorremmo pianificare uscite scolastiche e ripristinare il viaggio a Berlino “Sulle orme delle nostre radici”, saltato a causa del Covid. Il viaggio sarebbe dovuto durare 5 giorni alla scoperta del patrimonio artistico della città e vorremmo riproporlo anche quest’anno. In programma abbiamo poi come tutti gli anni la Settimana Interculturale. L’anno scorso abbiamo accolto alcuni studenti ucraini che continueranno a frequentare l’Istituto; i numeri sono comunque ridotti. Abbiamo anche altre sorprese ma per il momento non possiamo svelarle…
Per quanto riguarda l’organico mancano ancora tante cattedre da coprire? Ha già incontrato i nuovi presidi delle scuole legnanesi?
La maggior parte dei docenti sono arrivati, lunedì si inizierà con l’orario pieno. Giovedì scorso durante un incontro in Comune con l’amministrazione ho avuto modo di conoscere anche i presidi degli altri Istituti Comprensivi di Legnano, tutti di nuova nomina: l’intenzione è quella di mantenere un coordinamento tra noi e il territorio. Essere riusciti a partire il 12 settembre con quasi tutti i docenti è ottimo.
Quest’anno vi dovrete confrontare anche con la nuova figura del docente esperto di educazione fisica…
Si, l’esperto è già arrivato e l’orario è stato sistemato. Siamo riusciti a coordinarci bene perché il nostro orario scolastico è sviluppato su 40 ore e non 28 come in altre scuole. In quel caso sarebbe stato più difficile.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica ci sono lavori in corso?
Alla scuola primaria De Amicis è in fase di conclusione un importante intervento strutturale, mentre per la scuola dell’Infanzia Cavour il comune ha ricevuto un finanziamento corposo. L’obiettivo è rivedere completamente l’organizzazione degli spazi, anche internamente. Il crono-programma non è ancora stato deciso.
In vista della stagione invernale temete nuove restrizioni per il Covid? Questo ritorno alla normalità è stato troppo anticipato?
Non è mai presto per tornare alla normalità. Tutto dipende se le autorità decideranno di trattare il Covid come un’influenza o se si ritornerà a direttive più severe. E’ iniziata la scuola da due giorni e ATS ha già mandato due faq con richiesta di tracciamento dei casi: un’influenza non si tratta in questo modo.
Di Francesca Bianchi
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