Mille e trecento persone, tanti giovanissimi, ma non solo, questa sera (11 settembre) al Salice di Legnano per la Bello Figo Night, serata fortemente “pubblicizzata” anche a traino delle accese contestazioni della Lega sulla presenza del controverso artista al District Festival sostenuto dal Comune. Il pratone del centro sociale si è riempito mentre suonava la cover band del rapper ghanese, che ha interpretato i suoi testi accompagnandoli con, basso, chitarra e batteria: un inedito che ha divertito.

Bello Figo ha fatto il suo ingresso da star incitato dai suoi “billoni” (i fans di Bello Figo ndr) urlanti “Bello Figo portaci a putt…”….(“no andate con le ragazze vere”, ha risposto il cantante) “Figone”. Sul palco si scatena subito portando la sua “hit” “Pasta col tonno”, presa in giro dell’immigrato di oggi. Parte con addosso il piumino con la scritta “Make Money not friends” e finisce il concerto a petto nudo. Coinvolge il pubblico, che partecipa allo spettacolo. Sul palco del Pertini ha portato le sue canzoni più conosciute, sugli stereotipi razzisti nel nostro Paese e sulla donna bianca con chiari riferimenti al sesso, testi  sboccati e provocatori, sui quali ha ironizzato.

«Ringrazio il Comune di Legnano – ha detto prima di lasciare la città –  il sindaco e gli organizzatori che hanno permesso tutto questo, ma soprattutto di divertici. Perchè l’importante è divertirsi sempre. Se Legnano mi richiama verrò di corsa»

Tra il pubblico tanti giovanissimi ma anche meno giovani presenti per la curiosità di sentire il tanto contestato rapper: «Sono qui per divertirmi»; «I suo testi vanno contestualizzati  – ci ha risposto una ragazza – non mi sento offesa in quanto donna. Molto spesso gli artisti che fanno rap hanno testi che parlano di tematiche come la droga, il sessismo, le differenze sociali. Vengono presi come modello ma in realtà stanno solo denunciando delle realtà che molto spesso non vengono considerate». Chi ne coglie la provocazione e l’ironia la prende sul ridere, altri un pò meno: «Il Comune avrebbe potuto spendere soldi in modo migliore, ad esempio sostenendo le band locali».

«Volevamo una festa organizzata dai giovani, per i giovani e questo è stato – è stato il commento al termine della serata del sindaco Lorenzo Radice, presente a tutto lo show insieme all’assessore alla cultura Guido Bragato -: credo che questa sia stata la migliore risposta. Ho aspettato di assistere al concerto prima di parlare. Questa sera c’è stato il tutto esaurito e per tre giorni il festival ha portato i ragazzi a confrontarsi su temi che oggi sono la loro vita, temi anche scomodi; lo hanno in modo gioioso, divertendosi, mettendo a tacere polemiche montate anche con una buona dose di odio soprattutto nei loro confronti».

Sull’opportunità o meno di patrocinare il concerto di un rapper che usa testi forti nei confronti della donna come oggetto sessuale ha spiegato: «Quelle parole se contestualizzate in un momento di festa prendono un significato molto diverso e credo che sia una scorciatoia comoda quella di ridurre la lettura a livello testuale. La scelta più sbagliata stasera sarebbe stata quella di non farlo questo concerto. Avere ascoltato una musica di un certo genere non significa avere avuto  cattivi maestri. A volte certi stimoli musicali aiutano i giovani a riflettere e a capire che la loro vita non è solo quella. Io oggi parlando con tanti giovani la risposta che mi è stata data è questa: “Sindaco non vuol dire che se lui dice quello la mia vita è quello. So benissimo che questa è finzione fatta per ridere”»