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La pianta di Amnesty Legnano al parco Falcone Borsellino per far «crescere i diritti»

Così il gruppo Amnesty Legnano ha voluto festeggiare il 43esimo anno della sua fondazione e il 60esimo anniversario di Amnesty International

Una pianta al parchetto Falcone e Borsellino di Legnano per fare «crescere i diritti». Così il gruppo Amnesty Legnano ha voluto festeggiare il 43esimo anno della sua fondazione e il 60esimo anniversario di Amnesty International. Un partecipato evento tenutosi questa mattina, sabato 16 ottobre, alla presenza del sindaco Lorenzo Radice e dei fondatori storici legnanesi tra cui il vice sindaco Anna Pavan e Gianfranco Dognini.

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Amnesty International "Facciamo crescere i diritti" a Legnano 4 di 14

A fare gli “onori di casa” Rosetta Penna referente del gruppo locale. La piantumazione dell’essenza vuole essere un augurio per la città: «Spero che Legnano diventi la città dei diritti. L’albero cresce se coltivato bene e allo stesso modo i diritti, che vanno rispettati, possono essere coltivati e cresciuti da tutti i cittadini». Come ha poi ricordato Penna l’iniziativa rientra nell’ambito del progetto nazionale “Facciamo crescere i diritti” di seguito la mappa dove sono indicati gli alberi ad oggi piantati: https://www.amnesty.it/entra-in-azione/gruppi/

Una ricorrenza importante che ha visto anche l’inaugurazione della mostra a Palazzo Malinverni “Un’eredità in
movimento”. Esposizione che resterà aperta anche nel fine settimana del 23 – 24 ottobre. Gli scatti, posizionati sotto i porticati del cortile del municipio, ritraggono alcuni partecipanti al G8 di Genova del 2001 qualche anno dopo la manifestazione.

«La città dei diritti ci piace visto che ci stiamo impegnando per far sì che Legnano diventi la città del sociale – ha commentato il sindaco Radice -. Quando il nostro prossimo subisce un’ingiustizia non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti questa è la visione di fondo della città sociale che vogliamo provare a mettere in atto e per questo dobbiamo ringraziare le persone di Amnesty che hanno dato la loro testimonianza che hanno tenuto vive le coscienze e acceso i riflettori sulle violazioni dei diritti in ogni angolo del mondo. Piantare un albero è un atto simbololico: si mettono a dimora delle radici pensando al futuro a chi verrà dopo di noi in un luogo che nel centro della città e che è di tutti noi. Noi oggi non sappiamo chi godrà di questo dono: l’importante però è che tutti possano goderne ed è così nelle battaglie per affermare i diritti non si sa che in futuro potrà goderne. Ma è giusto combattere perché questo si realizzi».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Ottobre 2021
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