La scuola che vorrebbe Ester, 12 anni: un luogo sereno
Ricomincia la scuola, la studentessa la vorrebbe così: un luogo dove imparare, fare domande ed esprimere idee, senza essere giudicati o sgridati davanti a tutti quando capita di sbagliare
Il primo giorno di scuola per l’anno scolastico 2021-2022 è arrivato: c’è chi va alle superiori, alle elementari, chi all’ultimo anno di medie, chi all’università. A tutti gli studenti, ma anche ai docenti e ai genitori la giovane Ester Livigni, 12 anni, pronta a ricominciare le secondarie di primo grado, dedica queste riflessioni sulla scuola com’è e come dovrebbe essere: un luogo tranquillo dove imparare, fare domande ed esprimere idee, senza essere giudicati o sgridati davanti a tutti quando capita di sbagliare. E magari con meno compiti e più gite.
Di seguito la sua lettera
La scuola per noi
Ormai tutti gli esseri umani che vivono sulla terra, che hanno un’età maggiore di 3/4 anni suppergiù, sapranno che cos’è la scuola, che posto è e che cosa si fa lì. Per me la scuola dovrebbe essere un posto sereno, e gli alunni che ci vanno, dovrebbero essere contenti di imparare com’è fatto il mondo che ci circonda, scoprire com’è il nostro corpo, da cosa è formato, le formule matematiche, imparare chi c’è stato prima di noi, eccetera.
Non per tutti però la scuola è un posto sereno e tranquillo, dove si possono esprimere le proprie idee senza essere giudicati.
Per alcuni alunni, ritornare a scuola, può essere un momento felice e gioioso, per altri invece potrebbe significare un altro anno di ansia e paura, di interrogazioni, verifiche senza sosta e di essere sempre umiliati. Sia da compagni che ovviamente dai prof.Come dovrebbe essere la scuola italiana
La scuola dovrebbe essere un posto tranquillo, dove ci si possa divertire e esprimersi (ovviamente sempre rispettando le regole, per carità!) . Ecco la scuola come per me dovrebbe essere… Innanzitutto, ci dovrebbe essere un clima accogliente e sereno, SEMPRE, non solo i primi giorni, o solo con i genitori per far sì che i ragazzi si iscrivano in quell’istituto.
Secondo me avere un clima sereno e accogliente, dove gli alunni si possano sentire liberi di fare domande, aiuterebbe molto, magari gli studenti si sentirebbero più accettati e vicini alla materia che si sta studiando o anche in generale alla classe.La scuola secondo me dovrebbe affrontare a testa alta i bulli, ovvero: spiegare fin da subito, sin dal primo giorno, che essere dei bulli è tutto tranne una bella cosa e dire con forza che se ci saranno anche dei semplici atti di bullismo, ci sarà una punizione severa (infatti nella mia classe, sin dal primo giorno di scuola, si è chiarita questa cosa dalla prima ora, e secondo me ha aiutato molto).
Vorrei che si affrontassero gli argomenti che riguardano il mondo e chiedere cosa ne pensiamo noi (non dico ogni giorno, però almeno una volta al mese, sarebbe una cosa carina da fare, potrebbe riunire la classe).
Fare più gite possibili: sono delle bellissime esperienze, riuniscono molto i compagni, sarebbe carino farle il più possibile (magari quando ci sarà “meno covid”).
Cercare pure di aiutare gli alunni che si sentono in “difficoltà”, cioè : se si vede un compagno in difficoltà, che magari sembra molto triste, o troppo aggressivo, chiamarlo da parte e chiedergli che succede, anche se lui/lei non ve lo dirà, si sentirà apprezzato (questo secondo me è più un compito da prof).
E poi scherzare con gli alunni ironicamente, e se sbagliano, non urlargli contro davanti a tutti (è una bruttissima sensazione).
Infine, non stressare troppo gli alunni di compiti, verifiche e interrogazioni, studiare va più che bene, ma avere un attacco di panico per dei compiti, credo che sarebbe carino risparmiarcelo!
Se la scuola sarà un giorno così, credo che potrebbe essere un posto più bello per tutti, sia per i prof, per gli alunni, e anche per i genitori.
Ester Livigni
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