Comitato Ecologico Borsano: “Si al piano di salvataggio Accam per un ciclo virtuoso dei rifiuti”
Con questo progetto che vede coinvolti Amga e Agesp, spiega il Comitato, le partecipate possono portare il ciclo completo dalla raccolta allo smaltimento
Il Comitato Ecologico Inceneritore e Ambiente Borsano, torna a chiedere chiarezza sulla gestione di Accam e accoglie con favore il progetto di salvataggio della società attraverso il coinvolgimento di Amga e Agesp per arrivare a un ciclo completo della raccolta dei rifiuti: «Alla fine del 2017 – ricorda il comitato – l’inceneritore doveva essere spento deciso nel 2015, poichè per rispettare i parametri Nox (Ossidi di Azoto) da 120 a 80 mg/Nmc occorreva spendere 3.5 milioni, ma nel 2016 l’assemblea dei soci rimanda lo spegnimento al 2021 allo scadere del contratto di gestione con Europower. Utilizzando i 20 milioni di capitale sociale, il piano era perfetto per la chiusura ma poco dopo nel dicembre 2018 Accam presenta in regione un nuovo piano industriale con chiusura 2027, nonostante spesi i 20 milioni di capitale, la società nel 2021si trova ancora con un debito dichiarato da Accam, di 18 milioni . Totalizzando 38 milioni spesi in pochi anni, ci si chiede come sono stati bruciati tutti questi soldi. Vorremmo chiarezza affinchè non avvenga più. In pratica, nonostante tutti i piani industriali, Accam è sempre sul rischio fallimento, questa è l unica cosa costante di una società con un ricavo di 16 milioni».
«Oggi – prosegue il comitato – sembra, anche se non ufficiale che Amga ed Agesp intendono portare un piano di salvataggio al fallimento, questo è un vecchio progetto che circola da anni. Con questo progetto le partecipate possono portare il ciclo completo dalla raccolta allo smaltimento. Noi speriamo che questo progetto vada a termine perchè il ciclo virtuoso possa iniziare dalla raccolta, nonostante siamo rimasti delusi dalle dichiarazioni di Agesp di essere contenti di un 72% di differenziata, quando sappiamo che comuni come Taino al 92% Sesto calende l’85 % (Prealpina 7 febbraio 2021) di racccolta differenziata. Anche Busto è arrivata all’80 % nella sperimentazione puntuale Agesp, si può fare ma ci si accontenta del minimo , non si vuole investire nella raccolta differenziata. Nello smaltimento chiediamo un piano di dismissione di questo inquinante inceneritore, ed un sistema innovativo di smaltimento, dedicato ai rifiuti dei soci, non inquinante con progetto che inizia da subito. Ricordiamo come si dice a Borsano, di non fare i conti senza l’oste questo inceneritore inquinante è nato male già vecchio, non arriva al 2032 , va spento al più presto, prima che scoppi ancora con chissà quali danni , come già successo più volte, per ora è andata bene tutto sommato, ma noi continuiamo a ripeterlo in difesa della nostra salute».
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