Al via i lavori di restauro degli organi nel santuario della Madonna Addolorata di Rho. L’intervento, come comunica la congregazione dei padri Oblati Missionari è iniziato lunedì 9 novembre. Serviranno 46 settimane e quasi 11 mesi di lavoro per ridare loro un cuore, un’anima e quindi le note, i registri con i colori più armonici.

Il progetto che ha ottenuto il contributo della Regione Lombardia, attraverso la partecipazione ad un bando di valorizzazione dei beni culturali appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche, è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e dalla Commissione per la tutela degli organi antichi della stessa Soprintendenza, in collaborazione con l’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Milano. Anche il Comune di Rho ha sostenuto l’iniziativa nell’ambito del finanziamento degli edifici di culto. Così, dopo una fase preparatoria durata oltre un anno, gli organi del santuario, sottoposti a decreto di vincolo dall’8 novembre 1973, saranno così sottoposti a interventi di manutenzione straordinaria e restauro conservativo.

Saranno due i piani di azione: quello sugli strumenti veri e propri ed il secondo sulle cantorie e sugli apparati decorativi lignei. “Ammalati” da tempo, il loro suono era reso più fragile e inefficace da una serie di problemi. Dispersioni di aria nel Grand’Organo, quello posto a sinistra dell’altare maggiore, producevano una generale carenza di vento, con conseguente compromissione dell’intonazione e dell’accordatura; spessi depositi di polvere pregiudicavano una corretta emissione del suono. E poi, alcune canne di legno aggredite dai tarli, altre, in metallo, piegate, note e registri ormai incapaci di emettere suoni, a causa dell’ossidazione dei contatti.

Un organo, però, non dialoga con lo spazio sacro e con i fedeli senza le casse e le cantorie lignee intagliate; quelle dello strumento del santuario di Rho presentavano uno stato conservativo nel complesso mediocre, quindi anch’esso meritevole di un intervento di conservazione e restauro adeguati. Depositi di polvere, fenomeni di sollevamento e distacco della doratura e della finitura decorativa con effetto bronzato, attacchi di tarli, lacune e spaccature della struttura lignea e nelle parti intagliate e applicate (cornici, ghirlande di fiori e frutti), nonché nei prestigiosi gruppi statuari, sono stati presi in carico per raddrizzare ciò che, in alcuni casi, sarebbe potuto diventare irreversibile.

Grande cura è stata e sarà riposta nella comunicazione del restauro, doverosa per rendere tutti consapevoli e partecipi di un vero e proprio evento culturale. Oltre ad ideare un logo apposito, simbolo e vettore di tutte le azioni che si svilupperanno nei prossimi mesi, è stato costruito per l’occasione un sito internet (restaurorganirho.it) dove sarà possibile reperire informazioni, seguire l’evoluzione dei lavori, conoscere le storie dei protagonisti del restauro, attraverso contenuti pensati per dialogare, tenere compagnia e non perdere di vista, anche in tempi di emergenza sanitaria, tutti gli interessati.

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RACCOLTA FONDI – In occasione dell’apertura del cantiere è stata infine lanciata una campagna di raccolta fondi per sostenere il restauro. È possibile fare donazioni utilizzando un conto corrente dedicato, con intestazione a Collegio Oblati Missionari, presso Intesa Sanpaolo, filiale 55000, IBAN IT12O0306909606100000143432, specificando la causale “Restauro organi 2020-2021”.

Scheda storica degli organi:
Carlo Brunelli (1702); Giovanni BattistaBiroldi (1759-1763).
Restauri: Giovanni Brunelli (1856-1860); Enrico Carcano (1874-1876); Angelo Cavalli (1876-1877); Pietro e Luigi Bernasconi (1895); Luigi Della Vedova (1953); Giovanni Tamburini (1972-1974).

Scheda storica delle cantorie:
Intagliatore e scultore ligneo Benedetto Cazzaniga (1780), indoratore Vincenzo Rossi (1790-1791).