Nel reparto “Tenda” di Legnano ricoverati 15 pazienti: un terzo respira con il casco
Dal primo ottobre l'Infettivologia guidata dal dottor Stefano Rusconi ha ripreso la totale gestione della "Tenda". La pandemia non è da considerarsi finita: è meno violenta rispetto allo scorso anno, ma il virus continua a circolare
Pochi, ma in alcuni casi gravi, i malati Covid-19 ricoverati all’Ospedale di Legnano. Dal primo ottobre l’Infettivologia guidata dal dottor Stefano Rusconi ha ripreso la totale gestione del reparto “Tenda”, dedicato ai pazienti che hanno sviluppato la malattia da virus Sars-Cov2.
Ad oggi, giovedì 7 ottobre, sono ricoverate 15 persone. Di queste un terzo respira con l’aiuto del casco per la ventilazione assistita non invasiva. Un dato rilevante per gli infettivologi, perchè, se da una parte i numeri riguardanti i ricoveri sono bassi, dall’altra i quadri clinici che si presentano sono più complessi. E soprattutto, tra le persone non vaccinate, l’età in cui la malattia si sviluppa con forza si è abbassata. Va segnalato poi che la metà di coloro che sono in cura nel reparto “Tenda” ha ricevuto il vaccino. Questo conferma che le varianti possono colpire anche la popolazione vaccinata con conseguenze anche importanti per chi presenta un quadro clinico che non gli permette di sviluppare la giusta risposta immunitaria.
La pandemia non è da considerarsi finita: è meno violenta rispetto allo scorso anno, ma il virus continua a circolare. Ecco perchè gli specialisti legnanesi continuano a invitare i cittadini a seguire le regole basi: utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi, mantenere le distanze e lavarsi spesso le mani. Regole che risultano utili anche per evitare i tipici malanni invernali.
In Ospedale, ad ogni modo, non ci si aspetta più di dover assistere a ondate di malati Covid come quelle registrate nell’inverno del 2020. La struttura, infatti, sta tornando a pieno regime: l’obiettivo prefissato dalla Regione Lombardia è un ritorno in tutte le Asst lombarde, entro la fine dell’anno, alla erogazione dei servizi come nel periodo pre-Covid. Le previsioni sono incoraggianti, ma continua ad essere richiesta massima attenzione.
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