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Come utilizzare le foglie e le infiorescenze più comuni della cannabis light

Quello della cannabis light è un terreno fertile e ancora da scoprire, da parte dei consumatori e curiosi italiani

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Come utilizzare le foglie e le infiorescenze più comuni della cannabis light

Quello della cannabis light è un terreno fertile e ancora – per certi versi – da scoprire, da parte dei consumatori e curiosi italiani. La legalizzazione della canapa leggera ha infatti aperto il mercato italiano a numerosi prodotti e utilizzi delle foglie e delle infiorescenze di queste piante, come quelli messi in commercio dall’azienda biologica canapafarm.eu, a patto che la loro coltivazione sia controllata e che esse si mantengano – per composizione chimica – nel range di legalità stabilito dal legislatore.

Le infiorescenze della pianta di canapa

Proprio adesso, in Autunno, si apre il periodo di raccolta ed essiccazione delle piante: il primo passo consiste nella separazione delle tipiche foglie a ventaglio dalle infiorescenze di cannabis. Solitamente, le infiorescenze sono le parti della pianta ricche di quei cannabinoidi che danno alla marijuana le proprietà ricercate dal consumatore; tuttavia, non tutti sanno che esistono vari tipi di infiorescenze.

Tra queste, l’infiorescenza di cannabis leggera legale a più alto contenuto di CBD (cannabidiolo) è la varietà di cannabis Harlequin. Si tratta di una varietà ibrida di canapa, a predominanza sativa svizzera, con innesti di indica nepalese e sativa tailandese. Il sapore derivato da questo processo di ibridazione è particolarmente cremoso. Tuttavia, la nota che rende questa infiorescenza unica è il netto contrasto tra le sue percentuali di cannabidiolo CBD (in concentrazione molto alta) e tetraidrocannabidio THC (in concentrazione molto bassa). L’elevata percentuale di CBD garantirebbe a questa varietà di marijuana legale delle particolari proprietà medicinali.

Particolarmente ricercata è anche la varietà di canapa White Russian, nata dall’ibridazione di White Widow e AK-47. Questo incrocio ha una predominanza indica, e dovrebbe essere caratterizzata da una percentuale più alta di THC (elemento, questo, che aveva reso questa variante la più forte del mondo): la variante a più alta percentuale di CBD – oltre che essere legale – ha un sapore estremamente speziato, nonché un profumo particolarmente gradevole.

Ultima varietà da prendere in considerazione è la cannabis Pennywhise: anche questo è un ibrido a predominanza indica, basato in parte sulla variante Harlequin, ad alto contenuto di CBD. L’ideale da macinare e bruciare, per assaporare aromi pepati e aspri: il profumo è certamente l’elemento che rende questa variante unica nel suo genere, enigmatica anche per i consumatori dall’olfatto più sensibile.

Come usare le foglie di canapa

Sicuramente, si sente parlare più delle infiorescenze che delle foglie di canapa light. Tuttavia, le foglie hanno una varietà di utilizzi non indifferente. Tra queste non spicca il consumo privato per i fumatori, ma si possono annoverare altri modi per sfruttarle e renderle particolarmente utili per altri prodotti, molti dei quali utilizzabili in cucina.

Uno degli utilizzi più famosi delle foglie di marijuana è la creazione di burro da cucina aromatizzato alla cannabis. Le modalità di realizzazione sono in tutto e per tutto identiche a quelle di qualsiasi burro vegetale (come è quello di cocco, ad esempio): dunque, sciolto il burro è possibile inserire foglie ridotte in finissimi pezzi e – una volta filtrato il prodotto – attendere che si solidifichi nuovamente.

L’utilizzo culinario delle foglie di canapa non si ferma qui: si può infatti spaziare dall’aggiunta di foglie sminuzzate negli impasti a base di farina (dunque per pane o pizza), alla creazione di biscotti aromatizzati, passando per gelati e frappé arricchiti dal tipico aroma di canapa. Un’altra interessante applicazione delle foglie di canapa è quella della creazione di infusi e tisane a base di cannabis (magari anche grazie all’aggiunta dei rami più piccoli e teneri, così da ottenere un sapore più caratteristico). Basterà dunque essiccare piante e rametti e poi lasciarli in infusione per poco meno di dieci minuti, così da ottenere una bevanda calda unica nel suo genere.

A metà tra il condimento da cucina e la cura della propria pelle e della propria persona, infine, è la creazione degli oli alla marijuana: sembra infatti che immergere per più di un mese le foglie di canapa light nell’olio possa migliorarne l’aroma (conferendo al prodotto quello tipico della cannabis) e accrescerne le proprietà benefiche. Le varietà di olio in cui immergere le foglie di marijuana sono diverse: si può preferire l’olio alle mandorle come l’olio di oliva, in base all’utilizzo alimentare o cosmetico che si vuole fare del prodotto finito.

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Pubblicato il 06 Ottobre 2021
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