Il direttore generale, Germano Pellegata, fa il punto della situazione sull’Asst Rhodense
Lavori in corso e delocalizzazione della Direzione Strategica
Il nuovo assetto aziendale, con la delocalizzazione della Direzione Sanitaria a Rho e quella Socio Sanitaria a Bollate, i lavori di riqualificazione e i cantieri in corso d’opera, oltre alla situazione covid in Asst Rhodense sono stati i punti all’ordine del giorno dell’incontro stampa di presentazione del direttore generale, Germano Pellegata, svolta in sala Capacchione presso l’ospedale di Rho.
“Ho trovato un’azienda ben organizzata pur se come tutta la sanità, causa emergenza covid, risente di rallentamenti sulla gestione delle liste di attesa – ha detto Pellegata – Stiamo gradualmente ultimando la riapertura di tutti i reparti e ambulatori proprio per far fronte ai bisogni della popolazione, l’obiettivo è tornare ai numeri di fine anno 2019. Abbiamo, purtroppo, una carenza di personale legato alla mancanza del turn over, per essere a pieno regime avremmo bisogno di altri 19 specialisti e 120 infermieri da distribuire sul territorio.”
“Stiamo procedendo con l’emissione di bandi per riuscire quanto meno a coprire i posti delle strutture complesse – sottolinea Marco Ricci, direttore amministrativo – Sotto l’aspetto della ristrutturazione e messa in sicurezza dei nostri plessi abbiamo otto finanziamenti in corso tra cui quello per la riqualificazione dell’ala ovest dell’ospedale di Rho per un importo di 8 milioni di euro”.
“Stiamo lavorando per il nuovo CDI, centro diurno integrato a Bollate, e stiamo studiando un percorso per l’Ostetricia. Nell’area materno infantile abbiamo due eccellenze che sono i punti nascita di Rho e Garbagnate, l’intento è quello di creare i presupposti per seguire le puerpere nei nove mesi di gestazione e nei mesi successivi al parto, con tutto il supporto sanitario, psicoeducativo e socioassitenziale – ha aggiunto Pier Mauro Sala, direttore socio sanitario – Stiamo implementando anche dei percorsi rivolti agli adolescenti, questo in collaborazione con i comuni e le istituzioni territoriali, perché sono aumentati i casi di disagio giovanile a causa dei lockdown”.
“Per quanto concerne i dati covid presso le nostre strutture siamo piuttosto fiduciosi – spiega il direttore sanitario Aldo Bellini – siamo passati dai 270 accessi di persone positive nei mesi di marzo e aprile fino a scalare, gradualmente, ai 9 di settembre”.
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