Lutto per la scomparsa di Rodolfo Bollini, politico legnanese con 20 anni di presenza in Senato
L'ex senatore è deceduto sabato scorso 25 settembre. Legnanese di nascita, aveva iniziato la carriera come sindacalista della CGIL e consigliere comunale del PCI. Il ricordo di Primo Minelli e Luigi Botta
Senatore della Repubblica del Partito Comunista Italiano, restando complessivamente a Palazzo Madama dal 1972 al 1992, è deceduto sabato scorso, 25 settembre, Rodolfo Bollini, politico legnanese di 97 anni.
Persona molto attiva e stimata della politica italiana, Bollini ha iniziato la sua carriera a Legnano nel dopoguerra come sindacalista della CGIL, per poi fare esperienze come consigliere prima del comune di Legnano (dal ‘56 al ‘60) poi della Provincia (dal ‘64 alla ‘70) ed infine della Regione (dal ‘70 al ‘75) per poi passare al senato nel gruppo dell’allora PCI e rimanere in carica per cinque legislature dal 1972 al 1992 (dalla VI alla X legislatura), rivestendo incarichi importanti. Tra questi, vice-presidente della commissione bilancio del Senato.
Ha ricevuto nel 1990 la benemerenza del Comune di Legnano e nel 2020 il riconoscimento della Regione per aver ricoperto l’incarico di consigliere nella prima legislatura. Nel 2013, in occasione del suo 90° compleanno, l’ex premier Amato scrisse un articolo pubblicato dall‘Unità dove, tra le altre belle frasi di elogio, scriveva: “La politica del nostro tempo dovrebbe trarre una lezione dalla sua esperienza”. Sempre per questa occasione, il Senato aveva pubblicato un libro con la raccolta di tutti i suoi interventi presentati in aula.
In città, il ricordo dell’impegno di Bollini è sempre vivo. Primo Minelli, attuale presidente Anpi, ma anche con una importante storia sindacale alle spalle, lo ricorda così: «Rodolfo è stato tra i primi presidenti della Camera del Lavoro a Legnano. La sua competenza nel settore finanziario e amministrativo lo faceva apprezzare in maniera particolare. Ricordo come Giuliano Amato invitasse sempre i colleghi di partito a presentarsi pronti nelle riunioni presiedute da Bollini, considerata appunto la sua preparazione. Insomma, un vero personaggio della politica che ha lasciato Legnano troppo presto».
Ricordi di Bollini ancora attuali anche da parte di Luigi Botta, arrivato alla carica di consigliere comunale dopo Bollini e per anni suo fidato collaboratore: «Aveva profonda stima nei miei confronti. Spesso, in occasione di viaggi nei paesi dell’Est, Mosca compresa, con delegazioni del partito, sceglieva me come accompagnatore. Naturalmente, ne andavo fiero, forte del mandato che ricevevo da un politico come Bollini. Lo ricordo sempre come un uomo deciso, risoluto, ma anche aperto al confronto. Una personalità spiccata, giustamente insignita della benemerenza civica».
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