Palio di Legnano: erano ammessi i cani nell’area della piazza destinata ai contradaioli?
Domenica, alla presentazione delle reggenze, a un contradaiolo, nonostante avesse ricevuto in origine un parere favorevole, è stato impedito di introdurre nell'area dei contradaioli il suo cane
Gentile Direttore, a Lei, sempre così attento alle vicende politiche, sociali e amministrative delle nostra Città, vorrei segnalare una innovativa procedura gestionale adottata nell’ambito della manifestazione in oggetto, certamente volta a snellire il carico burocratico che grava sulla macchina comunale.
Mentre stavo per assistere alla cerimonia di iscrizione di ieri pomeriggio in Piazza S.Magno, regolarmente accomodato nei posti riservati alle contrade, su invito e con pass rilasciato dal Comune, venivo avvicinato da una gentile signora in abiti civili che, senza qualificarsi, mi intimava di lasciare la platea a causa della presenza
sotto alla mia sedia del nostro cane placidamente accucciato, in quanto – a suo dire – i cani non erano ammessi all’evento.
Naturalmente nei giorni precedenti la mia contrada si era premurata di chiedere se la presenza del cane fosse ammissibile con risposta positiva da parte dell’assessore Bragato.
Alle mie rimostranze la signora non ha prodotto alcun documento a sostegno della sua intimazione e, anzi, si è rivolta alla Forza Pubblica presente per farmi allontanare.
L’agente di Polizia Locale intervenuto si è giustificato allargando le braccia e dicendomi che “la signora è l’organizzatrice e bisogna fare quello che dice lei”.
La gentile signora, così rigidamente attenta al decoro e alla buona riuscita della manifestazione e che ha avuto il tempo di accorgersi del povero cagnolino, non ha invece notato i Campari e gli Spritz che giravano indisturbati in platea, ha sorvolato sul sozzume che regnava sovrano lordando il pavimento in granito teatro dei figuranti e delle
Autorità presenti e neppure ha visto in fase di pianificazione gli alberi morti o moribondi -del valore di qualche migliaio di euro – a lato della facciata della basilica e sul fondo della piazza che testimoniano l’approssimazione e la superficialità con la quale l’evento è stato organizzato sotto il profilo scenografico.
Ecco quindi l’ innovativa procedura amministrativa: niente più inutili regolamenti, determine dirigenziali, ordinanze sindacali ma una snella decisione sul campo emessa da persona non identificata alla quale prontamente le forze dell’ordine si sono allineate.
Al di là dell’episodio specifico, spiacevole ma che ha riguardato un singolo cittadino, è il metodo sgarbato e fuori dalle righe che deve farci riflettere e forse anche preoccupare.
Voglia gradire i migliori saluti.
Michele Bandera
(m. tajé) – Lasciamo alla amministrazione comunale il compito di una eventuale risposta. Da parte nostra, comprendiamo lo stato d’animo del sig. Bandera, ma non possiamo nemmeno sottolineare un accanimento nei confronti della “gentile signora” intervenuta in piazza, esageratamente definibile una “organizzatrice dell’evento”. A noi risulta che le persone incaricate di assistere gli spettatori agli ingressi fossero “solo” dipendenti comunali ai quali era stato affidato il compito di far rispettare le regole loro consegnate. Quali in tema di presenze di cani? Ecco il problema.
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