Quante avventure possono nascere da un equivoco? “La donna sbagliata”
Ironico e autoironico, a volte cinico e corrosivo, questo romanzo giocato sugli equivoci ci regala una detective originale e sincera
La donna sbagliata
di M. Rosende
ed. SEM
€ 16.00
Se, come me, siete sempre alla ricerca di un giallo non scontato, scritto bene, con ottimi dialoghi, che sappia alternare tensione ed ironia, che tenga incollati alle pagine tanto da finire in un soffio, con una trama ben costruita ma non troppo arzigogolata… Be’, siete sicuramente lettori difficili da accontentare, o meglio siete lettori così amanti del genere da far fatica a farsi stupire. Fortunatamente, però, ogni tanto escono dei gioiellini come “La donna sbagliata” di Mercedes Rosende, autrice uruguaiana che verrà presto molto amata dai
lettori italiani.
Ursula Lopez vive sola a Montevideo e si mantiene facendo la traduttrice e partecipando a un programma trash come figurante. Ursula è un po’ in sovrappeso e proprio per questo si sente lontanissima dall’ideale a cui aspira, quello delle donne che appaiono sulle riviste patinate, a cui invece assomiglia la sorella Luz, che Ursula considera la quintessenza della bellezza. Oltre che bellissima, Luz è anche una donna realizzata: ha una vita felice e piena, e ha sposato un uomo ricchissimo che la adora. Tutto il contrario di Ursula, le cui insicurezze arrivano da lontano, dalla sua infanzia e dalla sua stessa famiglia. Orfana di madre, è cresciuta con il padre e con la zia Irene che hanno fatto di tutto per farla sempre sentire fuori posto, eterna seconda, la “cicciona” da confrontare con la principessa. Insomma, la sua vita scorre solitaria e monotona tra una seduta degli obesi anonimi e l’inizio, con conseguente rapido abbandono, di ogni nuova dieta di cui senta parlare.
Tutto cambia all’improvviso quando riceve una telefonata anonima che la esorta a pagare il riscatto del marito Santiago Losada, un uomo d’affari rapito da una coppia di criminali travestiti da poliziotti. Ma quale marito? Úrsula capisce subito che hanno telefonato alla persona sbagliata, visto che lei non si è mai sposata. Dopo aver riattaccato, invece di fare quello che farebbe chiunque, cioè denunciare l’accaduto alla polizia, decide di assecondare il rapitore, gettando le basi di un legame strambissimo, che combina empatia e impacciata seduzione.
A quanto pare la vita ha deciso di regalarle una seconda possibilità, anche se per interposta persona, e Ursula – che fino a questo momento ha solo spiato la vita degli altri – non intende perdere l’occasione di vivere, per la prima volta, una vera avventura. Lei – che per prima si è sempre considerata una “donna sbagliata” – inizia a credere che essere la donna sbagliata possa portarla sulla strada giusta della sua vita.
Naturalmente la nostra Ursula, coinvolta per sbaglio nel rapimento, finirà per collegarsi con la sua omonima, la vera Ursula, e anche qui le sorprese non mancheranno…
Perchè niente è come sembra e una serie di colpi di scena sorprendenti e imprevisti porteranno il lettore a un finale tutt’altro che scontato.
Ironico e autoironico, a volte cinico e corrosivo, questo romanzo giocato sugli equivoci ci regala una detective originale e sincera, che prima di risolvere il caso che le si para davanti deve risolverne uno molto più grande: l’accettazione di sé, la fiducia nelle proprie capacità, l’autodeterminazione sono le basi che deve trovare per
diventare se non un ottimo detective, almeno un’ottima persona.
Davvero avvincente.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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