Lavoro, sanità e sviluppo urbano: sindacati e Comune di Legnano al tavolo per scrivere il bilancio
Amministrazione comunale e CGIL, CISL e UIL del territorio al tavolo per confrontarsi in vista della stesura del documento unico di programmazione e del bilancio
Sanità, trasporti, rigenerazione urbana, lavoro e formazione, politiche di invecchiamento attivo per rendere Legnano una città a misura di giovani in termini formativi e professionali. Sono questi i temi affrontati durante l’incontro tra l’amministrazione comunale e CGIL, CISL e UIL del territorio, primo degli appuntamenti per raccogliere idee e suggerimenti voluti da Palazzo Malinverni in vista della stesura del documento unico di programmazione e del bilancio per il prossimo anno.
«Ci siamo confrontati a partire dalla necessità di riorganizzare il sistema sanitario lombardo verso un maggior decentramento delle sue strutture per meglio rispondere alle esigenze di cura dei cittadini delle aree metropolitane – spiega Mario Principe, segretario della CGIL Ticino Olona -. In questo senso sarebbe fondamentale riprogettare un modello in cui le amministrazioni locali, tramite i sindaci, possano avere un ruolo maggiore nell’ottica di una gestione che sappia realmente integrare le prestazioni sociali e sanitarie nel territorio. Le politiche policentriche delle attività socio-assistenziali e di prevenzione nell’area metropolitana potrebbero offrire una opportunità di integrazione con le prestazioni dei medici di medicina generale e con le attività infermieristiche territoriali. E potrebbero contribuire a colmare un vuoto, quello del presidio della salute nel territorio, che si è manifestato in tutta la sua evidenza fin dalla prima ondata pandemica. Gli ospedali, infatti, hanno risposto in modo eccellente all’emergenza ma è mancato un filtro di natura assistenziale e preventiva».
Durante l’incontro si è parlato anche di lavoro e della necessità di adottare una «strategia che metta in campo progetti e azioni di politiche attive in soccorso a lavoratori e lavoratrici che già oggi si trovano in difficoltà e lo saranno ancora di più da ottobre con il superamento del blocco dei licenziamenti – sottolinea Principe -, attraverso processi di formazione e riqualificazione dei lavoratori dipendenti».
La strada è connettere il mondo della scuola con quello del lavoro per «facilitare politiche occupazionali, strategia che, se realizzata, consentirebbe di sviluppare nuove competenze e di approdare a settori che inevitabilmente avranno più sviluppo di altri – continua il sindacalista -. Al riguardo si è convenuto di partire dalla conferenza dei Sindaci dell’Alto Milanese e dalla Consulta Economia e Lavoro per poi portare dentro l’area metropolitana proposte condivise, come percorsi di formazione e di governo delle politiche attive per il lavoro, contando anche sulla capacità di resilienza del nostro sistema produttivo. Durante l’incontro sono stati richiamati momenti di confronto precedenti su sviluppo della mobilità, della rigenerazione urbana e della tutela dell’ambiente, con l’impegno di proseguire con il confronto. Il tema è quale modello di sviluppo vogliamo e immaginiamo se guardiamo all’Alto Milanese dopo la pandemia, come va ripensata l’area metropolitana. Affermiamo da tempo che tra la città e l’area metropolitana le distanze negli ultimi anni sono aumentate, pensiamo alle condizioni di reddito e di lavoro troppo diseguali piuttosto che in termini di servizi e qualità della vita: è proprio su questo che bisogna agire per ridurre le distanze e le differenze».
«Pensiamo che la fase di ascolto intrapresa dall’attuale amministrazione sia la via maestra per un processo di cambiamento e innovazione necessario – conclude il segretario della CGIL Ticino Olona -: serve per questo un “pensiero lungo”, serve progettare insieme, parti sociali e istituzioni, un futuro diverso dove tutti possano riconoscersi. La CGIL Ticino Olona farà la propria parte».
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