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Ospedale di Legnano: otto ricoverati per coronavirus, nessuno era vaccinato

In Lombardia il 3% dei posti letto di area non critica negli ospedale è occupato da pazienti positivi al Covid. La percentuale scende al 2% guardando alle terapie intensive

ospedale legnano

In Lombardia il 3% dei posti letto di area non critica negli ospedali, ovvero quelli dei reparti malattie infettive, medicina generale e pneumologia, è occupato da pazienti positivi al Covid, percentuale che invece scende al 2% se guardiamo alle terapie intensive: numeri più bassi in entrambi i casi di un punto percentuale rispetto a quelli registrati a livello nazionale dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ma comunque in rialzo negli ultimi giorni per quanto riguarda i ricoverati in area non critica.

All’Ospedale di Legnano i posti letto occupati da pazienti positivi al coronavirus sono in tutto otto, nessuno dei quali si era sottoposto alla vaccinazione. Situazione in linea con quella di Busto Arsizio, dove sono sempre otto i ricoverati per Covid-19 nel reparto di Malattie infettive – di cui uno con casco Cpap – e sette persone sono al momento in pronto soccorso per sintomatologia riconducibile all’infezione da Sars-CoV-2 e saranno sottoposte agli accertamenti del caso. In base all’ultimo dato reso disponibile da Agenas, sabato 31 luglio su un totale di 8.322 accessi in pronto soccorso in tutta la Lombardia sono stati 255 i casi sospetti per coronavirus, ovvero il 3,06%.

Proprio il numero di ricoveri, alla luce delle ultime misure anti-Covid “varate” dal Governo, è fondamentale per gli eventuali cambi di colore: si resta in zona bianca con meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti o, se i contagi settimanali rientrano nella forbice tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti, con un tasso di occupazione delle terapie intensive non superiore al 10% o un tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superiore al 15%. Zona gialla, invece, con più di 150 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti ma un tasso di occupazione delle rianimazioni non superiore al 20% oppure un tasso di occupazione dei reparti ordinari non superiore al 30%: se entrambi i parametri vengono “sforati”, scatta la zona arancione. La zona rossa, invece, verrà attivata laddove l’incidenza settimanale dei contagi sia pari o superiore a 150 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto superi il 40% nei reparti non di area critica e il 30% nelle terapie intensive.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Agosto 2021
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