I fatti di cronaca legati agli abusi sessuali su minori toccano in modo particolare e profondo il nostro animo e il nostro intelletto. L’abuso sessuale è un reato penale, ma proprio per la sua natura è uno dei reati che più indignano la morale, l’etica e il senso comune del vivere in armonia e rispetto per gli altri. Ancor più se perpetuato verso i minori, per i quali l’abusante adulto dovrebbe rappresentare una figura di riferimento, educativa, di fiducia e portatore di valori sani e genuini.

Ma quali sono le conseguenze per le povere vittime? Cominciamo con il dire che ci troviamo di fronte a ciò che in psicologia viene definito un trauma. Stefano Cirillo, uno dei massimi esperti italiani di psicoterapia familiare, nonché scrittore di numerosi libri su maltrattamenti e violenza su minori, in un suo articolo ci ricorda quali sono i fattori che determinano la gravità delle conseguenze:

• la relazione con l’abusante: più stretto e significativo è il legame che intrattiene con la vittima, più doloroso dovrebbe essere il trauma;
• l’età della vittima: più il trauma è precoce, più distruttivo può rivelarsi. Ma anche: più la psiche è plastica,
  più la ferita può rimarginarsi;
• le modalità con cui l’abuso è stato agito: più è stato invasivo e subdolo, più dannoso si rivelerà. Il minore si sente tradito dall’adulto, ingannato;
• la durata: più il trauma si prolunga nel tempo, peggiori saranno le conseguenze. Ma anche un singolo gesto può avere esiti drammatici;
• le reazioni della vittima. È un fattore importantissimo, a cui gli inesperti pensano raramente: più la vittima è riuscita a difendersi, a ottenere l’interruzione dell’abuso, a chiedere aiuto successivamente, a rivelare precocemente, meno intensi e pervasivi saranno i sensi di colpa;
• i fattori di protezione intra ed extrafamiliari, il cui intreccio complessivo si somma alla dotazione di risorse individuali.

Gli effetti di un abuso sessuale su un minore si prolungano ben oltre l’infanzia, privando il bambino della fanciullezza, creando perdite di fiducia verso gli adulti, sentimenti di colpa e disorientamento sui significati relativi alla sessualità con difficoltà a relazionarsi in modo intimo con altre persone nel corso della vita. Si possono presentare condotte antisociali, depressione, confusione sull’identità, perdita dell’autostima e altri problemi emotivi molto seri.

Non si ha la pretesa di essere esaustivi in relazione ad un argomento del genere, possiamo però promuovere alcune riflessioni. Partendo dall’ultimo punto vediamo che un fattore fondamentale di cura e superamento del trauma è rappresentato dalle risorse familiari. La famiglia deve essere il luogo dove il minore ritrova un ambiente sano, dove la fiducia, la speranza e la spiegazione di quello che è successo possano nel tempo collocare il ricordo di quello che è successo in un luogo della memoria “innocuo”.

Ovviamente le linee guida della cura dell’OMS per le vittime di abusi indicano nella psicoterapia individuale e familiare un percorso d’elezione che mira a ricomporre una trama esistenziale interrotta nel rapporto con sé e gli altri, per proseguire il corso della vita in maniera lineare, partendo da un punto fondamentale che è quello di rimuovere nella mente della vittima qualsiasi pensiero di attribuzione di colpa a sé stesso di ciò che è successo. In aggiunta sempre in ambito di tecniche e protocolli di cura va ricordato l’EMDR come approccio psicoterapeutico d’elezione per i soggetti post -traumatici.