Processo alla ‘ndrangheta di Legnano e Lonate, il pm chiede 65 anni di carcere per i 10 imputati
Si va dai 4 anni per il funzionario Anas corrotto da Casoppero ai 13 anni per Giuseppe Lillo, accusato di aver brutalmente picchiato un imprenditore insieme ai fratelli Di Novara agli ordini di Francesca Rispoli. Per la figlia del boss chiesti 8 anni
Richieste di pena molto alte per i 10 imputati del processo contro la ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, scaturito dall’inchiesta Krimisa bis, che il 3 settembre del 2020 portò ad una nuova ordinanza dopo quella che aveva decapitato la cosca nel 2019.
In questo procedimento il pm Alessandra Cerreti, davanti ai giudici per l’udienza preliminare di Milano nell’aula bunker di via Uccelli di Nemi, ha concluso dopo 9 ore di requisitoria con richieste di condanna per 65 anni di carcere. Si tratta di pene scontate del 30% per la scelta del rito abbreviato.
Due le vicende principali finite in questo filone: una riguarda Lonate Pozzolo e l’imprenditore edile Cataldo Casoppero (già condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso in un altro procedimento, ndr) per aver corrotto il funzionario dell’Anas, Riccardo Lazzari. Per loro il pm ha chiesto 5 anni per l’imprenditore e 4 anni per il funzionario. Chieste anche le condanne di Michele Pagliari a 5 anni, G.V. a 3 anni, Nino Gagliostro a 6 anni e 8 mesi, Simone Lento a 8 anni (tutti uomini della cerchia di Emanuele De Castro, oggi collaboratore di giustizia).
L’altra vicenda riguardava il pestaggio di un imprenditore a Malta da parte di Giuseppe Lillo (anche lui già condannato nell’ambito di un processo sul traffico di rifiuti), i fratelli Giuseppe e Michele Di Novara e Francesca Rispoli (figlia del capo della locale di Legnano-Lonate Pozzolo attualmente al 41 bis, Vincenzo). Agli ordini della figlia del boss legnanese, la banda sarebbe partita alla volta di Malta per pestare brutalmente un imprenditore edile per il quale avevano lavorato e che, a loro dire, non li avrebbe rispettati ritardando il pagamento di quanto dovuto. Per Giuseppe Lillo sono stati chiesti 13 anni di carcere, per i fratelli Di Novara 12 e per Francesca Rispoli 8 anni.
In merito a questa vicenda il pubblico ministero ha anche depositato la rogatoria internazionale chiesta e ottenuta a Malta per interrogare l’imprenditore vittima del pestaggio il quale ha confermato le accuse nei confronti di Lillo e dei fratelli Di Novara. L’uomo, un cittadino italiano ancora terrorizzato per quello che ha subito, ha perso tutti i denti a seguito dei colpi inflitti dalla banda.
Ora toccherà alle difese concludere e la sentenza è prevista per il 27 settembre.
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