Dopo l’attacco della Lega di Legnano al consigliere Franco Colombo, passato con Fratelli d’Italia dopo avere abbandonato la Lega per un progetto civico, è il diretto interessato a rispondere.

«Serendipity è un termine che descrive la fortuna che porta a scoperte inaspettate. Quale gioia sapere che una persona senza spessore politico che ottenne più di 400 preferenze solo perché al traino del movimento leghista, improvvisamente diventi il responsabile della sconfitta di tutto il centrodestra legnanese alle ultime elezioni amministrative», è la riflessione di Colombo che forse ritiene opportune alcune considerazioni.

Il consigliere comunale, accusato di mancanza di coerenza, fa notare che «la Lega Nord…anzi no la Salvini Premier, la stessa forza politica al governo dopo aver detto per anni mai con il PD, mai più con Berlusconi», non è da meno. Lo fa anche ricordando che «lo stesso movimento nato per l’indipendenza del Nord, adesso si espande, o vorrebbe farlo, ovunque, dimenticando le pulsioni da cui nacque. Il movimento del “no Inno di Mameli, viva il Va pensiero”… La lista sarebbe lunga e noiosa».

E se queste sono le considerazioni a livello nazionale, a livello locale Colombo invita ad passare davanti alla sezione di Legnano e a leggere «la scritta che campeggia sulla facciata…parlateci di Bibbiano», per poi punzecchiare: «Il vostro Capitano è al governo con loro». Il consigliere non risparmia critiche nemmeno alla candidata sindaco della coalizione di centrodestra alle ultime amministrative, (Carolina Toia ndr) «che ha speso tempo e forze in campagna elettorale per ribadire il suo civismo e dopo la sconfitta viene nominata capogruppo della Lega Salvini Premier».

Tutto questo per dire che non accetta «lezioni di rettitudine politica» dal Carroccio. «La differenza tra me e voi (la Lega ndr) – è la chiosa del consigliere – è puramente di filosofia politica, io ho scelto di seguire le mie idee sempre e per farlo ho cambiato bandiera, voi invece mantenete la vostra bandiera e cambiate continuamente rotta politica. È vero, il tempo è galantuomo ed io aspetto a testa alta la sua sentenza. Un saluto da un ballerino dilettante ai maestri della scuola di ballo».