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Dairago contro la NewCo per “salvare” Accam: «Non ci sono investimenti per l’economia circolare»

Dairago, che non fa parte dei soci di Accam ma ha una quota in Amga, voterà contro la proposta di una NewCo per gestire l'inceneritore di Borsano

accam

Dopo Busto Arsizio, anche Legnano e Parabiago nel fine settimana hanno dato il via libera alla nuova società pubblica formata da Amga, Agesp e Cap, destinata nei piani dei promotori a rilevare la gestione dell’inceneritore di Borsano e a riconvertirlo in chiave ecologica. Dairago, invece, ha deciso di dire “no” ad aprire un nuovo capitolo per l’impianto guidato fino ad oggi da Accam e nella prossima assemblea dei soci di Amga voterà contro la proposta, in linea con la delibera portata nei giorni scorsi in consiglio comunale dalla giunta Rolfi e votata a larga maggioranza dal parlamentino

«Negli ultimi anni Accam, società di cui il Comune di Dairago non fa parte, ha evidenziato criticità gestionali culminate con la definitiva perdita della qualificazione in house e, a seguito dell’incendio che nel gennaio del 2020 ha gravemente danneggiato gli impianti di incenerimento e le turbine, ha interrotto la produzione di energia elettrica, subendo un drastico peggioramento delle condizioni economico-finanziarie, che ne hanno posto in dubbio la stessa continuità aziendale – spiega il sindaco, Paola Rolfi -. Sin da quando all’interno di Amga si è iniziato a trattare la possibilità di acquistare Accam, ho espresso la mia contrarietà ad un’operazione che andava configurandosi come il semplice salvataggio di tale azienda, contrarietà poi formalizzata con una nota dello scorso 22 marzo».

E il piano economico-finanziario per la nuova società benefit non ha fatto cambiare idea alla prima cittadina, che non vede nelle basi poste per la NewCo gli estremi per parlare di riconversione ecologica ed economia circolare. «La documentazione definitiva ed il piano economico finanziario sottopostoci hanno confermato le maggiori criticità presenti in questa operazione: gli interventi previsti nell’arco temporale 2021-2032 si limiteranno a permettere all’impianto di Borsano di tornare a produrre energia elettrica dalla combustione dei rifiuti e non sono previsti gli investimenti necessari per realizzare dei reali interventi di economia circolare».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Giugno 2021
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