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Ci sono crimini che non possono essere dimenticati: “La cacciatrice”

Un romanzo che illumina un piccolo pezzo di storia poco raccontato, e che dà un nuovo significato all'adagio: "Il fine giustifica i mezzi"

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“La cacciatrice”
di K. Quinn
ed.Nord
€ 19.00

Sono da sempre una lettrice appassionata di romanzi di prospettiva, ovvero quei romanzi che raccontano un fatto (noto o meno) da un punto di vista particolare, inedito e inaspettato. A questa categoria appartiene “La cacciatrice”, il nuovo romanzo di Kate Quinn che torna a parlare di personaggi poco noti della Seconda Guerra Mondiale: se nel suo precedente romanzo aveva raccontato il mondo delle spie britanniche infiltrate fra i nazisti, in questo affronta il tema dei criminali di guerra nazisti e della loro fuga alla fine della guerra.

Ci viene presentata così die Jägerin, «la Cacciatrice», la più spietata assassina del Reich. Nessuno conosce il suo vero nome e chiunque l’abbia incontrata non è sopravvissuto per raccontarlo. L’unica eccezione è un soldato speciale dell’esercito sovietico, Nina, che è riuscita fortunosamente a sfuggirle, e che da allora non ha fatto altro che scappare, consapevole di essere una testimone scomoda, l’unica che può confermare un’esistenza altrimenti fantasma. Ora che la guerra è finita, però, le cose sono cambiate. La Cacciatrice è diventata preda e, ben presto, Nina avrà la sua vendetta…

Al di là dell’oceano, intanto, c’è una giovane ragazza – Jordan – che deve accettare che suo padre si stia per risposare con una vedova di guerra, sbarcata negli Stati Uniti dalla Germania senza denaro né documenti. Il giorno delle nozze, Jordan si convince di essere felice che quella donna premurosa e sensibile sia entrata nella loro vita: per suo padre è l’occasione di essere di nuovo amato, per lei un supporto e una possibile amica. A questo sta pensando la ragazza mentre aiuta la sposa, ed è un caso che si accorga di un dettaglio stonato, nascosto tra i fiori del bouquet: una Croce di Ferro, una delle più alte onorificenze conferite dal regime nazista. Sebbene accetti la spiegazione che quell’oggetto sia semplicemente un ricordo del defunto padre, una voce dentro di lei le suggerisce che la dolce Anneliese potrebbe non essere affatto chi dice di essere. E, nel momento in cui viene contattata da un gruppo di cacciatori di nazisti, da anni alla ricerca della famigerata Jägerin, Jordan capisce di non poter continuare a vivere tormentata dai dubbi. Deve scoprire la verità.

E così, nonostante le differenze, lei e Nina si troveranno a lavorare insieme, accomunate dalla stessa determinazione e dalla stessa sete di giustizia. Se per Nina questa sarà l’occasione per chiudere i conti con un passato forgiato nel sangue e nella paura, per Jordan significherà imparare a lottare per un mondo più giusto, anche a costo della felicità delle persone che ama. Perché esistono crimini che non possono essere dimenticati. Mai.

Un romanzo con protagoniste fuori dal comune, che affrontano difficoltà incredibili con grazia, grinta e tenacia e che riescono a trasformare una collaborazione nata sul dolore in un’amicizia che regalerà una nuova vita ad entrambe. Un romanzo che illumina un piccolo pezzo di storia poco raccontato, e che dà un nuovo significato all’adagio: “Il fine giustifica i mezzi”. Intrigante.

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Pubblicato il 27 Giugno 2021
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