Movida “molesta” a Legnano: “Più che la sicurezza preoccupa il degrado sociale”
A Legnano torna il problema sicurezza. Un problema sicuramente sentito, quello della sicurezza, che i commercianti intervistati nelle aree più sensibili individuano più nel degrado sociale che nella micro-criminalità
A Legnano torna il problema sicurezza. Più si allentano le restrizioni anti-covid, più la città diventa teatro di liti, assembramenti e aggressioni. Un fenomeno che si registra soprattutto nei weekend. Con la primavera i ragazzi sono tornati infatti a vivere i luoghi di ritrovo come l’area Cantoni, il parco Falcone e Borsellino e piazza Don Sturzo), ed è qui (ma anche in alcune aree periferiche) che si sono concentrati negli ultimi fine settimana episodi di violenza che hanno richiesto l’intervento dei soccorritori.
L‘amministrazione comunale (di centrosinistra) ha richiesto l’aumento i controlli della Polizia Locale in coordinamento con le altre Forze dell’Ordine e ha emesso una serie di ordinanze anti-alcol e bivacchi. Allo stesso tempo ha lanciato una serie di iniziative per avvicinare i giovani con presidi educativi attraverso gazebo informativi ed educatori nei locali.
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Azioni che secondo Fratelli D’Italia, partito all’opposizione in consiglio comunale, non sono sufficienti: «Occorre il pugno duro», è stato detto durante la conferenza stampa dal partito che ha lanciato un allarme sicurezza.
Un problema sicuramente sentito, quello della sicurezza, che i commercianti intervistati nelle aree più sensibili individuano più nel degrado sociale che nella micro-criminalità: «Non esageriamo, non c’è un allarme sicurezza – commenta il titolare di un bar all’interno delle Gallerie Cantoni dove è stata da poco prorogata l’ordinanza anti-alcol – sicuramente questa zona è frequentata da ragazzi che tendono ad assumere comportamenti molesti e concordo sulla necessità di controlli della polizia, che già effettua servizi di monitoraggio ma che dovrebbe essere più presente con presidi fissi soprattutto nei pomeriggi del fine settimana».
«In questa zona si raduna una valanga di ragazzini tra i 15 e i 18 anni che bevono e tendono a esagerare – spiega Maurizio Chiodini della Bottega Caffè – Ci sono stati scippi e arresti. Abbiamo avuto incontri con le forze dell’ordine e con il sindaco. Negli ultimi giorni la situazione sembra essere migliorata: i controlli sono aumentati. L’ordinanza, che ci impedisce di vendere alcol d’asporto senza un corrispettivo di spesa per alimenti, ci penalizza ma può essere un piccolo deterrente». Il provvedimento vieta anche di soffermarsi davanti alle porte d’ingresso dei posteggi sotterranei dove di recente è stato registrato un episodio di disturbo della quiete pubblica
Anche il titolare della Vinoteca (nella foto di copertina), sempre all’interno delle Cantoni, registra un aumento del degrado giovanile: «Sicuramente i ragazzi hanno sofferto del distanziamento sociale durante la pandemia – spiega Thomas Picchio – e ora stanno facendo fatica a recuperare questa dimensione: si ritrovano a flotte già nel primo pomeriggio e iniziano a bere. Non c’è distinzione di classe sociale o di etnia: sono giovani e tante sono ragazze. Non assistiamo più a episodi di microcriminalità e spaccio. Spesso le liti si risolvono senza interventi esterni e più che di sicurezza c’è un problema di degrado tra i giovani. Ho partecipato anche ad un incontro organizzato dal Comune con gli educatori che operano in centro, un’iniziativa utile anche se risulta difficile intercettare i ragazzi quando sono già in gruppo. Ho notato che in che in queste ultime due settimane le forze dell’ordine hanno anticipato il passaggio alle 15 per prevenire situazioni problematiche e questo è servito».
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