Parabiago apre le porte della casa di riposo comunale “Albergo del Nonno” anche a chi non risiede in città. I pochi ingressi registrati nei mesi scorsi sia di chi era già in graduatoria, sia di chi pur non essendo ancora in lista aveva comunque fatto domanda in passato, hanno spinto Piazza della Vittoria ad allargare la platea dei potenziali ospiti anche se con una retta giornaliera più alta e la decisione ha ricevuto il via libera dell’intero consiglio comunale, che durante l’ultima seduta ha approvato all’unanimità il nuovo regolamento della struttura.

«La situazione all’interno della struttura è sotto controllo e da mesi non abbiamo più avuto nessun ospite positivo, inoltre tutto il personale e tutti gli anziani sono vaccinati – ha spiegato l’assessore alla partita Luca Ferrario -: per questo abbiamo pensato di iniziare ad inserire altri ospiti tra chi già era in graduatoria. Gli uffici hanno provveduto a contattarli ma pochissimi hanno dato la loro adesione, e quindi si è deciso di contattare anche chi non era in graduatoria ma aveva comunque fatto domanda. Tra gli uni e gli altri, siamo arrivati ad una copertura di 60 ospiti, ma la capienza è di 64 (normalmente la casa di riposo dispone di 66 posti, ma in questo momento il numero massimo di ospiti è inferiore perché una stanza è utilizzata per l’isolamento iniziale dei nuovi entrati e per eventuali situazioni di emergenza, ndr). Sapendo che ogni ospite mancante all’interno della casa di riposo è un ammanco che penalizza il bilancio della struttura stessa, si è quindi pensato di estendere gli inserimenti anche a chi risiede fuori comune».

Le modifiche al regolamento hanno incassato anche il voto favorevole delle opposizioni, che hanno però sottolineato la necessità di andare oltre. «Che ci sia stata una così importante e massiccia non adesione alla chiamata all’ingresso in casa di riposo ci deve far riflettere su quanto la pandemia abbia cambiato le nostre abitudini di vita e le nostre priorità – ha evidenziato Elisabetta Croce, consigliera della civica riParabiago -: se da un lato è comprensibile che alcuni ospiti abbiano rinunciato perché comunque ancora in buone condizioni di salute e abili, per molti altri questa scelta è stata più che altro determinata dall’impossibilità di vedere i propri cari, anche se bisogna riconoscere che la casa di riposo ha fatto degli sforzi in questo senso».

«La RSA é un servizio ad elevata intensità che dovrebbe essere indicata per persone con problematiche e patologie particolari e con un elevato grado di non autosufficienza – ha aggiunto Giorgio Nebuloni del Partito Democratico -. Dai dati nazionali appare abbastanza evidente un utilizzo improprio che penalizza un po’ tutti. Come amministrazione comunale dobbiamo iniziare a pensare ad una diversificazione dei servizi, ad offrire a quegli anziani che sono solo parzialmente non autosufficienti servizi più leggeri come il social housing e la residenzialità protetta, permettendo a chi è ancora in grado di gestire la propria vita di farlo e di essere assistito con un costi minori».