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Il giorno e la storia – Nel 1944 la Coppa Bernocchi, “classica d’autunno”, anticipata a maggio

All’arrivo a Legnano, dopo quattro ore esatte e un percorso di 157 km, per primo tagliò il traguardo Oreste Conte, un velocista elegante, di stile e potenza

Il giorno e la storia, mese di maggio

Maggio 1944 – Coppa Bernocchi
Una strana edizione della Coppa Bernocchi quella del 1944. L’anno precedente questa importante gara ciclistica maschile in linea avrebbe dovuto svolgersi il 25 luglio: era tutto pronto e i corridori erano già arrivati a Legnano ma le autorità il giorno precedente l’avevano annullata a causa della caduta del governo Mussolini con tutto ciò che ne è seguito e nel 1943 non venne poi più effettuata.

C’era pertanto grande attesa il 14 maggio 1944. A Legnano erano previsti partenza ed arrivo, come accadeva di consueto dal 1919, anno in cui la corsa era stata ideata da Antonio Bernocchi e Pino Cozzi. Di solito, ed ancora adesso dopo un secolo, si effettuava in agosto o settembre ma nel 1944 per la prima volta si scelse una giornata di maggio, mese scelto in seguito solo nel 1946, 1971 e ’72.

Per i tecnici, possiamo ricordare che questa ventiseiesima edizione era valida come evento del circuito UCI categoria CB1.1 ed era una “corsa classica”, appellativo di cui le era stato concesso di fregiarsi dal 1938 dalla Unione Velocipedistica.

All’arrivo a Legnano, dopo quattro ore esatte e un percorso di 157 km, per primo tagliò il traguardo Oreste Conte, un velocista elegante, di stile e potenza. Poco dopo aver conquistato questo suo primo successo da professionista la società ciclistica Benotto lo metterà sotto contratto. Conte era nato da una modesta famiglia di agricoltori a Torreano di Martignacco (Udine) il 19 luglio 1919 e nel suo palmares annovera la vittoria in 13 tappe del Giro d’Italia tra il 1946 ed il ’53. A soli 37 anni venne a mancare. La sua Martignacco il 15 settembre 2019 gli ha intitolato una via.

A solo mezza ruota di distanza arrivò per secondo il dilettante Michele Motta, di due anni più giovane. Motta era nato a Oreno di Vimercate il 21 settembre 1921 e dicono avesse buone doti da cronoman, cioè era particolarmente in grado di emergere nelle gare contro il tempo dove più che lo sprint finale premia la costanza di forza nella pedalata e velocità sia in pianura che nelle salite. Tra i migliori cronoman di ogni epoca, come esempio, ricordiamo Miguel Indurain e Francesco Moser. L’anno successivo, il 1945, Motta si iscrisse nuovamente alla Bernocchi ed arrivò però solo quinto. Passò professionista nel ’46 con la Welter.

Al terzo posto arrivò Athos Guizzardi, velocista dilettante bolognese nato il 21 aprile 1921. «In gioventù – scrive Gabriele Mignardi su www.museociclismo.it – fu una grande promessa del ciclismo nazionale. La sua prima gara la fece a 15 anni, all’Ippodromo di Bologna, arrivò secondo alle spalle di Renato Zani. Nel 1938 vinse la coppa Trombetti in sella ad una bicicletta costruita nel garage del cugino».Nella sua carriera vinse una cinquantina di gare. Non era uno scalatore ma riusciva a difendersi anche sulle strade di montagna, che all’epoca – dobbiamo ricordarlo – in gran parte non erano nemmeno asfaltate. Nel dopoguerra batterà più volte Binda, Coppi e Bartali.

Al traguardo della Bernocchi 1944 arrivarono poi, nell’ordine, Nello Sforacchi, Giuseppe Magni, Giovanni Ronco, Nino Recalcati, Aleardo Zucchini e al nono posto ben otto ciclisti, tutti insieme, ex aequo: Aldo Baito, Gino Capuzzi, Casimiro Fumagalli, Pio Guerra, Guido Lelli, Luigi Malabrocca, Carlo Moscardini e Giannino Negrini (in ordine alfabetico).

E tra professionisti e dilettanti, velocisti e non, solitari in fuga e gruppone da otto… anche nel 1944 si era svolta la gara ciclistica considerata una delle “Classiche d’Autunno” italiane. Quell’anno in maggio, però.

Renata Pasquetto

(Foto in copertina da http://www.albumdimartignacco.it/fotografie/oreste-conte-ciclista/)

 

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Pubblicato il 22 Maggio 2021
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