Elezioni a Nerviano, Edi Camillo (M5S): «Ripartiamo da ambiente e lavoro»
Ancora incerta la presenza del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni amministrative a Nerviano. Tra le priorità dei pentastellati per il paese lavoro e ambiente
Tredici anni da attivista del Movimento 5 Stelle, gli ultimi cinque da consigliera di opposizione dopo una campagna elettorale da candidata sindaco che non l’ha portata sulla poltrona più alta di piazza Manzoni ma hanno comunque segnato un risultato storico per i pentastellati, ovvero lo “sbarco” in consiglio comunale. Le elezioni amministrative si avvicinano a Nerviano, e anche per Edi Camillo si fa sempre più vicina la fine del mandato da consigliera.
Con lei LegnanoNews ha fatto il punto della situazione, in attesa che partiti e coalizioni rompano gli indugi e rendano ufficiali i nomi dei futuri candidati sindaci, alcuni dei quali tra i corridoi si fanno sempre più insistenti.
Per il Movimento 5 Stelle si chiude la prima esperienza tra i banchi del consiglio comunale…
Quella di cinque anni fa per il Movimento 5 Stelle di Nerviano è stata la prima campagna elettorale ed è stata veramente entusiasmante, ha rappresentato quella che secondo me dovrebbe essere la politica: non c’erano all’orizzonte obiettivi che potevano appagare economicamente i singoli, ma solo obiettivi che appagavano il paese intero. I cittadini hanno dimostrato di apprezzare le scelte e gli obiettivi intorno ai quali avevamo costruito il programma e siamo riusciti ad entrare in consiglio comunale: è un’esperienza che mi è piaciuta moltissimo e mi ha dato grandi soddisfazioni, siamo riusciti ad esempio a dare una dimostrazione concreta di politica a costo zero rinunciando al gettone di presenza, che ci avrebbe aiutato a portate avanti la nostra attività, in favore della scuola secondaria di primo grado. Certo, l’impegno richiesto non è da poco e porta via tanto tempo a lavoro e famiglia, ma sono stata fortunata e ho avuto vicino persone che mi hanno aiutato molto anche se a livello regionale e nazionale siamo stati un po’ abbandonati a noi stessi e ora ci si chiede cosa ne sarà del Movimento, che continua ad esistere ma ha cambiato alcuni punti focali.
Che bilancio traccia di questi cinque anni in consiglio comunale a Nerviano?
Ci siamo sentiti un po’ trascinati dalle scelte amministrative che sono state fatte, un po’ isolati: l’amministrazione in carica apparentemente ascolta, ma la condivisione con le minoranze è sempre pressoché nulla. Qualcuna delle nostre proposte è stata presa in considerazione e in certi casi c’è stata ampia condivisione, come ad esempio sull’area cani e sull’oasi felina, molte altre no. Le nostre battaglie, come quella sull’ambiente, per noi rimangono comunque sempre all’ordine del giorno e credo che si debba lavorare per una politica davvero condivisa da tutti. Nel complesso mi sento di dire che il bilancio per noi è stato positivo, ma parlando dell’amministrazione si poteva fare di più di quello che si è messo in campo, proprio valutando le proposte di tutti.
Alle prossime elezioni ci sarete?
Non lo sappiamo ancora. Mi piacerebbe, ma al momento non sappiamo se riusciremo a fare una lista e certamente non dovrà essere una lista messa insieme tanto per esserci.
Prederete in considerazione l’ipotesi di un’alleanza civica di più ampio respiro?
È un tema che andrebbe approfondito: bisognerebbe sedersi al tavolo, ragionare insieme e vedere dove si arriva. Non dico mai di no a priori, ma personalmente faccio fatica ad immaginare di accettare questa ipotesi. Per percorrere questa strada, comunque, siamo già in ritardo.
Da dove ha bisogno di ripartire Nerviano?
Da lavoro e ambiente. I cittadini chiedono ordine e pulizia, che sono alla base di una buona civiltà, e in quest’ottica la manutenzione del verde è importantissima e non è mai sufficiente. Spesso mi sono sentita dire che Nerviano è uno dei comuni più verdi dell’Alto Milanese ma ancora non basta: non devono esserci spazi verdi abbandonati a sé stessi, anche se va detto che l’amministrazione può fare molto ma anche i cittadini devono saper apprezzare e mantenere, cosa che spesso non succede. Anche le zone industriali non devono essere trascurate e bisognerà dare una mano ai commercianti, molti dei quali in questo anno e mezzo hanno chiuso: avremmo dovuto proteggerli, ma non ne siamo stati capaci.
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