Cinque anni di unioni civili, a Legnano 37 coppie hanno fatto il “grande passo”
A 5 anni dalla firma del Presidente della Repubblica sulla legge che ha introdotto le unioni civili, nel Legnanese una cinquantina di coppie ha ufficializzato il proprio legame
Il 20 maggio 2016 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmava la cosiddetta Legge Cirinnà, ovvero la legge che ha introdotto le unioni civili fra persone dello stesso sesso e disciplinato le convivenze di fatto. Ultimo atto di un percorso partito in Italia da un disegno di legge presentato nel 1986, la proposta di legge fu depositata dalla senatrice Dem Monica Cirinnà per la prima volta nel 2014, ma solo dopo due anni e un iter non poco travagliato è arrivato il via libera del Parlamento, prima al Senato, con 173 voti favoreli e 71 contrari, e poi alla Camera, con 372 voti a favore e 51 contro. Di lì a qualche giorno la firma al Quirinale, e poi il 5 giugno l’entrata in vigore.
COSA DICE LA LEGGE
La Legge Cirinnà definisce le unioni civili come «specifica formazione sociale» cui possono dare vita «due persone maggiorenni dello stesso sesso» con una «dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni». Le coppie che optano per l’unione civile devono indicare il regime patrimoniale prescelto, un indirizzo di residenza comune e possono assumere un cognome comunque o affiancarlo a quello da celibe o nubile.
Come nel matrimonio, «con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri». Dall’unione civile deriva «l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione» ed «entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni».
Pur presentando molti diritti e doveri in comuni con l’istituto giuridico del matrimonio, l’unione civile non prevede l’obbligo di fedeltà e, soprattutto stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio biologico del partner.
LE UNIONI CIVILI NEL LEGNANESE
A Legnano sono in tutto 37 le coppie omosessuali che dal 2016 ad oggi hanno deciso di fare il “grande passo”: 9 nel 2016 (cinque coppie di uomini e quattro donne), 9 nel 2017 (sei coppie di uomini e tre di donne), 5 nel 2018 (tre di uomini e due di donne), 4 nel 2019 (tre di uomini e una di donne), 9 nel 2020 (cinque di uomini e quattro di donne) e una (di uomini) in questi primi mesi del 2021.
Sono 11, invece, le unioni civili costituite a Parabiago: quattro celebrate nella città della calzatura (una all’anno dal 2017 al 2020) e sette celebrate in altri comuni e poi trascritte (due nel 2017, quattro nel 2018 e una nel 2019). Due le unioni civili celebrate a Nerviano, una a Canegrate, Dairago e San Vittore Olona e nessuna a Busto Garolfo, Rescaldina, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese.
LE UNIONI CIVILI IN ITALIA
Dopo l’entrata in vigore della Legge Cirinnà in Italia c’è stato un “boom” di unioni civili: in base ai dati Istat, nel secondo semestre nel 2016 sono state infatti costituite 2.336 unioni civili, numero particolarmente alto verosimilmente per la presenza di coppie che attendevano da tempo la possibilità di ufficializzare il proprio legame.
Negli anni successivi, invece, i numeri si sono gradualmente ridimensionati: le unioni civili sono state 4.367 nel 2017, 2.808 nel 2018 e 2.297 nel 2019, ultimo anno preso in esame dall’Istituto Nazionale di Statistica nel report su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi pubblicato il 18 febbraio scorso. In tutta Italia sono in prevalenza le coppie di uomini ad optare per il “passo” dell’unione civile, anche se il dato negli anni si è gradualmente ridimensionato: nel 2016 le coppie al maschile rappresentavano il 73,6% del totale, dato poi sceso al 67,7% nel 2017, al 64,2% nel 2018 e al 62,2% nel 2019.
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