«Cacciata da casa perchè “contro natura”»: in piazza le testimonianze della comunità LGBTQ
Oltre a dare voce alle testimonianza della comunità LGBTQ+ che ogni giorno vengono calpestati sul territorio, il sit-in dei Giovani Democratici dell'Alto Milanese ha riportato l’attenzione sull’approvazione del DDL Zan
«Ho 23 anni e sono lesbica, sapevo che la mia famiglia non lo avrebbe mai accettato. Così l’ho tenuto nascosto fino a quando a 22 anni mi sono innamorata e non potevo più vivere nelle bugie. Ho fatto coming out con i miei genitori e la loro reazione è stata peggiore del previsto: mi hanno detto che non potevano accettare una figlia contro natura. Mi hanno dato due giorni per andarmene di casa: ho lasciato gli studi e non mi hanno risposto nemmeno in pandemia quando li ho contattati preoccupata per la pandemia». Quella di Martina (nome di fantasia ndr) è solo una delle testimonianze di cittadini legnanesi a cui hanno dato voce i Giovani Democratici in occasione della giornata internazionale contro l’omobitransfobia.
Come lei c’è chi ha lasciato la moglie perchè ha trovato un altro amore omosessuale ma non può dichiararsi per non avere problemi sul posto di lavoro e subisce ricatti per vedere i propri figli o chi racconta di avere trovato a Legnano una comunità chiusa con poche possibilità per vivere la propria omosessualità. Nel video alcune dellE testimonianze lette
«Quelle lette oggi sono storie di vita vera che siamo riusciti a raccogliere (in forma anonima ndr) grazie a chi ha voluto condividerle con la città – ha spiegato Giacomo Pigni, consigliere comunale dei Giovani Democratici e segretario dei Giovani Democratici Alto Milanese -. Sono testimonianze importantissime e piene di significato che ci fanno capire quanto sia importante ancora oggi rompere il velo di ipocrisia che copre questi argomenti. E’ necessario confrontarsi in modo che l’ignoto diventi conosciuto e quindi accettato». «Un momento importante per la nostra città di Legnano – ha aggiunto capogruppo del Pd in consiglio comunale, Luca Benetti – Per la prima volta Legnano nella sua storia celebra questa giornata in questo modo. C’è ancora tanto da fare ma questo è un primo piccolo segnale di speranza che anche qui da noi le sensibilità stanno andando nella giusta direzione».
Dai giovani democratici anche un appello agli amministratori comunali di lavorare per costruire una città inclusiva e una cultura del rispetto. Appello a cui ha risposto il sindaco Lorenzo Radice: «E’ bello oggi vedere qui molti giovani, ma non importa quanti siamo, l’importante è che questo è l’inizio di un percorso che deve andare avanti, e in cui tutti ci dobbiamo impegnare».
Oltre a dare voce ai diritti della comunità LGBTQ+ «che ogni giorno vengono calpestati», il sit-in ha riportato l’attenzione sull’approvazione del DDL Zan: «Questa legge – è stato spiegato Edoardo Cavaleri durante il sit-in – ci garantirà una tutela in più nel momento in cui veniamo derisi, discriminati o uccisi per quello che siamo. Nessuno sceglie di essere omosessuale: ogni persona ha diritto di vivere la propria vita liberamente, libero da ogni oppressione».
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