“Scheletrino e il mago”, la fiaba di Pamela Bosco: «Con la pandemia ho preso coraggio»
Pamela Bosco, educatrice originaria di Uoboldo, ma da 15 anni a questa parte villacortesina di adozione, è riuscita a realizzare il suo sogno
«Durante la pandemia ho trovato il coraggio di mettermi in gioco e ho pubblicato una mia fiaba». Pamela Bosco, educatrice originaria di Uoboldo, ma da 15 anni a questa parte villacortesina di adozione, è riuscita a realizzare il suo sogno.
Mentre la corsa del virus Sars-Cov2 si faceva sempre più impetuosa, Pamela ha preso coraggio e lo scorso aprile è riuscita, nel silenzio più assoluto, a pubblicare la sua prima favola: “Scheletrino e il mago”. «La fiaba racconta di un ragazzo soprannominato “scheletrino” che ad un certo punto si ritrova a vivere una vera e propria avventura – spiega Pamela -. Il suo hobby è quello di raccogliere i gusci di lumache. Scheletrino poi incontrerà un mendicante che si rivelerà essere un principe trasformato, da un mago, in un anziano rugoso e gobbo. Mago e principe sono in realtà rivali in amore. Sarà proprio scheletrino con una lumachina ad aiutare i due innamorati».
La fiaba, in vendita su Amazon, in realtà è stata scritta 15 anni fa per un corso universitario: «Nonostante la volessi pubblicare, ho poi accantonato l’idea – racconta Pamela -. In questo difficile periodo ho deciso di rileggerla e sistemarla. Poi, attraverso un self publishing, sono riuscita a pubblicare questo mio primo libro». La fiaba in poche settimane è diventata la più letta tra i bimbi di Villa Cortese: «Questa è per me già una vittoria – commenta la villacortesina -. Vedere i bambini che si avvicinano e mi fanno i complimenti, oppure sentirli mentre parlano dei personaggi della fiaba è straordinario e motivante. A breve pubblicherò, infatti, un’altra fiaba e poi chissà».
La passione per la scrittura è nata alle elementari: «Mi sono appassionata di fiabe per merito della mia maestra – conclude Pamela -. Ci fece partecipare ad un concorso indetto sul Messaggero dei ragazzi. La mia fiaba fu pubblicata. Da allora la passione non mi ha più lasciata. Lavoro come educatrice, così sono sempre a contatto con i bambini. Ecco, vorrei con i miei racconti poter trasmettere a loro la passione per la scrittura, per il racconto».
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