Cocaina nell’auto, la comandante della Polizia Locale di Corbetta vittima di un complotto
Lia Vismara stata denunciata per spaccio dopo che nella sua auto erano stati trovati 3 grammi di cocaina. Dalle indagini è emerso che la droga era stata nascosta nel veicolo a sua insaputa
Era stata denunciata per spaccio dopo che nella sua auto erano stati trovati 3 grammi di cocaina. Quindici mesi dopo la verità: l’auto della comandante della Polizia Locale di Corbetta, Lia Vismara, è stata forzata e la droga è stata nascosta nel veicolo a sua insaputa.
Le indagini hanno portato ad individuare il responsabile del gesto in Salvatore Furci, attuale comandante della Polizia Locale di di Trezzano sul Naviglio che in passato aveva vinto il concorso per un posto da ufficiale al Comando di Crobetta ma non aveva poi superato il periodo di prova anche per il parere negativo di Lia Vismara, tornando così a fare l’agente nella Polizia Locale di Milano. E proprio la sete di vendetta per quel rifiuto avrebbe spinto l’uomo a mettere, tramite un complice, le dosi di cocaina nell’auto della donna.
In manette insieme a Furci è finito anche un uomo di nazionalità albanese, ritenuto dagli inquirenti l’autore materiale del posizionamento della droga e della soffiata ai Carabinieri. I due dovranno rispondere di calunnia aggravata e detenzione di stupefacenti.
Da sempre Vismara aveva rigettato l’ipotesi di consumo personale e ipotizzato un complotto ai suoi danni, sporgendo prima denuncia contro ignoti per calunnia, pur facendo nomi e cognomi di chi l’avrebbe incastrata, e poi querelando per falso ideologico i tre sottufficiali della tenenza di Bollate che a gennaio 2020 firmarono il verbale di perquisizione e denuncia.
Ora la giustizia dovrà fare il suo corso, ma intanto il sindaco di Corbetta Marco Ballarini esulta. «La verità è una sola, come ho sempre sostenuto – ha commentato il primo cittadino a margine della notizia dell’arresto di Furci -: a Corbetta l’amministrazione, il sindaco e la comandante della Polizia Locale sono stati vittime di un feroce attacco di stampo mafioso, un complotto in piena regola orchestrato con l’unico obiettivo di destabilizzare il comune e destituire il sindaco “colpevole” solo di aver continuato a lavorare nell’unico interesse dei cittadini, rivoluzionando un corpo di polizia assoggettato per anni a modus operandi illeciti!».
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