Chiara: “Voglio tornare il prima possibile in università e in piscina ad allenare”
Storie di giovani in un anno di pandemia. Interviste di ragazze e ragazzi del territorio che in un anno di pandemia, non hanno avuto molte occasioni per esprimere il loro punto di vista. Oggi parla Chiara, 22 anni, una studentessa di economia dell’Insubria e istruttrice presso la piscina di Busto Garolfo
Young Covid è una rubrica nata per dare voce ai giovani che in quest’anno di pandemia non hanno avuto molte possibilità di esprimersi. Un progetto del network V2 Media, di cui fa parte Legnanonews, è a cura della stagista Roberta Pariota, studentessa dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Questa rubrica vuole puntare l’attenzione sui giovani, che hanno visto annullarsi dall’oggi al domani la loro vita ricca di socialità, luoghi di ritrovo con gli amici e dell’ambiente universitario. Vittime collaterali del covid lasciate in disparte quando in realtà saranno il futuro del nostro Paese.
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Chiara, 22 anni, è una studentessa di economia dell’Università degli Studi dell’Insubria. Oltre a studiare, lavora part-time nella piscina comunale di Busto Garolfo come istruttrice per i bambini.
Come hai vissuto l’emergenza sanitaria all’inizio e ora?
Inizialmente la sensazione prevalente era la paura perché ci siamo trovati di fronte a qualcosa che nessuno conosceva e le uniche cose che si riuscivano a capire di questa pandemia erano i numeri che ogni sera venivano descritti dalla protezione civile. Con il tempo ho imparato a conoscere tutti gli aspetti della malattia e ciò che ne comportava, la sensazione di panico sempre presente è diminuita ed è subentrata la sensazione di stanchezza per la mancanza della libertà che avevamo prima.
Cosa ti mancava inizialmente? E ora dopo un anno, cosa senti che ti è mancato maggiormente?
Inizialmente ciò che mi mancava era il vedere i miei cari. E non pensando durasse così tanto, ho vissuto il distacco dal lavoro nella piscina comunale come istruttrice e dall’università come un breve periodo da sfruttare per riposare e riprendere le energie. Oggi dopo un anno quello che mi manca è confrontarmi con la vita universitaria e con i miei compagni, mi manca il lavoro e i bambini che giravano attorno alla piscina portando allegria. Ciò che mi manca di più è la libertà di fare ciò che si vuole senza pensare a mille conseguenze.
Hai sempre rispettato le misure del DCPM, se no perché? Che hai fatto?
Sì, ho sempre rispettato le regole perché ho sempre paura di prendere il covid o di poterlo passare ai miei cari.
Cosa farai appena ci sarà la vera libertà?
Appena ci sarà la libertà andrò a dai miei cari e amici per passare insieme il tempo che, durante questo periodo, non abbiamo potuto passare e farò un viaggio, per riassaporare tutta la libertà.
Alla luce di quanto accaduto in questo anno, che idee ti sei fatto del futuro che ed in generale i tuoi coetanei?
Credo che dopo questo periodo ci vorrà più impegno da parte di noi giovani per realizzarsi nel lavoro, negli studi a causa della crisi dovuta alla pandemia. Bisogna costruirsi degli obiettivi e impegnarsi a raggiungerli con più determinazione di prima.
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