Acconciatori ed estetiste: in Lombardia persi 450 milioni di ricavi nel 2020
Confartigianato e le associazioni di categoria a sostegno del settore Benessere hanno promosso una petizione, affinché la riapertura delle imprese in zona rossa possa arrestare il dilagare dell’abusivismo
450 milioni di euro: sono i mancati ricavi totalizzati nel 2020 nella sola Lombardia dalle quasi 25mila imprese del settore del benessere. «La situazione economica è particolarmente grave in questo settore ad alta presenza di imprese artigiane, oltre 20mila pari all’83,9% del totale – sottolinea Gianfranco Sanavia, Presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese – Ora serve dare un supporto concreto a queste categorie per permettere agli imprenditori di andare avanti per le settimane di chiusure ancora necessarie: servono ristori adeguati ed erogati in tempi rapidi, così come è indispensabile accelerare la campagna vaccinale, perché il ritorno alla propria attività possa poi avvenire in completa
sicurezza».
Dal 6 marzo all’inizio di aprile 2021 in Lombardia, in area rossa per 22 giorni, la chiusura delle attività regolari ha reso contendibile all’abusivismo il 71% dei ricavi. «L’abusivismo – avverte Confarigianato – genera un ingente danno economico e sociale.« Gli effetti negativi della concorrenza sleale dell’abusivismo sulle imprese regolari del settore, ampliati a seguito dei lockdown e la chiusura delle attività del benessere, sono particolarmente pesanti: anche perché, sulla base dei dati Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 26,1%, per cui la chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre spazi di domanda per un’offerta irregolare caratterizzata da un esercito potenziale di abusivi composto in Lombardia da 7 mila soggetti».
Confartigianato e le associazioni di categoria a sostegno del settore Benessere hanno quindi promosso una petizione, affinché la riapertura delle imprese in zona rossa possa arrestare il dilagare dell’abusivismo: «La chiusura delle attività di estetica e acconciatura nelle zone rosse favorisce l’attività di abusivi e irregolari, con un conseguente rischio maggiore di contagio e diffusione del Covid-19 – ricorda il Presidente Gianfranco Sanavia – Al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese, i provvedimenti devono fornire gli strumenti per gestire una pericolosa proliferazione dell’offerta irregolare. Confartigianato chiede alle Istituzioni un impegno massivo sui territori affinché vengano intensificati, accertati e circoscritti i fenomeni di abusivismo».
«Considerato il rischio a cui sono sottoposti tutti gli operatori – conclude l’associazione di categoria – la campagna vaccinale per questi soggetti deve essere prioritaria e garantire la loro incolumità dal punto di visto della sicurezza sanitaria, dall’altro il Governo deve operare affinché le misure messe a disposizione per la categoria si traducano in ristori e rimborsi concreti e di sostanza, proporzionati ai costi che le imprese devono sostenere, a partire dal rimborso dei canoni di locazione fino al costo del personale».
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