Le imposte non aumentano, ma questo non soddisfa pienamente le opposizioni e la discussione arriva a un punto di totale rottura da costringere a una sospensione della seduta del consiglio comunale che questa sera, lunedì 29 marzo, ha vissuto la prima delle due convocazioni destinate soprattutto al bilancio di previsione.

Canone unico patrimoniale – Il canone sostituisce, dal 1° gennaio 2021, la Tassa di Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche e l’Imposta Comunale sulla Pubblicità. E’ disciplinato in modo da assicurare un gettito pari a quello conseguito dai canoni e dai tributi che sono sostituiti. L’indirizzo della amministrazione comunale, come ha riferito l’assessore Garbarino, è stato  definito “coerente con il passato e vantaggioso” per l’utenza. Una operazione senza alcun  onere aggiuntivo per i soggetti della tassazione,  ma sulla quale, secondo le minoranze, si poteva e si doveva fare di più in funzione, soprattutto, del periodo pandemico. Da qui l’approvazione della delibera con i soli voti della maggioranza. Astenuto Franco Brumana, contrari gli altri consiglieri di opposizione.

Addizionale Irpef, conferma aliquote per scaglioni di reddito – L’addizionale Irpef vale il 16% delle entrate tributarie comunali (6,1 milioni), valore stabile nel tempo ma che quest’anno registrerà una diminuzione (600mila euro) proprio  a causa della pandemia. La conferma delle aliquote è stata criticata dalle minoranze e soprattutto da Letterio Munafò: «l’amministrazione – ha affermato il consigliere di Forza Italia – non si immedesima nelle situazioni negative e critiche dei cittadini, per i quali era auspicabile una riduzione della aliquota. La riduzione inoltre doveva arrivare dalla amministrazione e non da qualche nostro emendamento, che sarebbe stato bocciato, in quanto frutto di una scelta politica di chi è al governo».  Non aumentare la tassazione, nonostante le risorse calanti, secondo la maggioranza, è stato invece un segnale di attenzione dell’amministrazione verso la città. Delibera approvata con i soli voti della maggioranza. Minoranza compatta sul voto contrario.

Imposta Imu, conferma aliquote e detrazioni d’imposta – La legge prevede che la prima rata dell’imposta per il 2021 non sia dovuta per gli immobili che non hanno svolto attività. L’ Imu e Tasi insieme valgono il 40% delle entrate tributarie (15,5 milioni) con una diminuzione rispetto allo scorso anno di quasi 700mila euro. Anche in questo caso, la conferma delle aliquote non è piaciuta alle opposizioni: «Mantenere intatte queste aliquote è una sconfitta – ha affermato Daniela Laffusa- perchè significa non aver dato un segnale di vera vicinanza alla cittadinanza». Dalla maggioranza è stato chiesto “un bagno di realtà”: «Non è accettabile il giudizio che abbiamo fatto qualcosa di normale mantenendo inalterate le aliquote – così Giacomo Pigni e Simone Bosetti -. Infatti, quando il gettito diminuisce non è un normale mantenere le imposte identiche al passato. E’ invece e piuttosto un forte segnale di vicinanza alla città, perchè, pur con entrate minori, i cittadini avranno comunque inalterati servizi fondamentali». L’approvazione della delibera con i soli voti della maggioranza. Astenuto Franco Brumana, contrari gli altri consiglieri di opposizione.

Una successiva discussione, degenerata con interventi da una e dall’altra parte, compreso quello del sindaco Radice, ha portato a una sospensione della seduta. Un clima, quindi, sempre ostile e di forte contraddittorio. Per il sindaco, comunque, alla ripresa della serata, un dibattito, quello che si è svolto, importante, utile e se, anche acceso, ha mostrato un consiglio comunale che lavora a favore della città, senza bloccarla in un momento tanto delicato.