Quantcast

Covid-19 e terapia domiciliare: ecco il vademecum di Simg

Simg, la società italiana medicina generale ha diffuso un vademecum che indica come identificare i pazienti asintomatici, moderati e gravi e quali farmaci usare

farmacia

«Sui farmaci da usare per abbassare la febbre da Covid, il paracetamolo – precisa la Simg – è una scelta sicura e raccomandabile per la gestione precoce e domiciliare». È una delle precisazioni riportate nel vademecum in 11 punti diffuso dalla società italiana medicina generale (Simg) per tutti i medici di famiglia. Com’è stato precisato oggi, 29 marzo, sono state diffuse indicazioni semplici e comprensibili su come identificare i pazienti asintomatici, moderati e gravi, o su come trattare la febbre nei malati di Covid a casa. Chiarimenti anche sull’antivirale da usare e la profilassi antitrombotica.

Nel vademecum è riportato, inoltre, che oltre al paracetamolo anche farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, sono risultati efficaci e «dimostrano un potenziale beneficio nel contrastare la tempesta citochinica generata dall’infezione, con conseguente riduzione del rischio di peggioramento. Si consiglia di non eccedere le dosi raccomandate, ovvero tre grammi al giorno per il paracetamolo».

Non ci sono invece antivirali indicati per il trattamento a domicilio: il remdesivir è infatti riservato ai pazienti ospedalizzati con coinvolgimento polmonare nella fase iniziale della malattia. Sconsigliato anche l’uso di clorochina e idrossiclorochina a domicilio, mentre può essere raccomandata un’iniezione al giorno di eparina a basso peso molecolare ai pazienti Covid costretti a letto con sintomi respiratori acuti. Sull’uso di steroidi a casa, come il desametasone, la raccomandazione della Simg è di «non usarli nella fase iniziale dell’infezione. Vanno dati solo ai pazienti con importanti disfunzioni polmonari che richiedono assistenza respiratoria, spesso combinata con altri rimedi. Gli antibiotici non dovrebbero essere prescritti a casa, a meno che non vi sia un forte sospetto clinico di una superinfezione batterica durante il Covid-19». Nessuna evidenza, infine, sull’uso della lattoferrina come integratore, mentre alcuni dati suggeriscono l’uso della vitamina D, la cui efficacia è da confermare con altri studi clinici.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 29 Marzo 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore