Quaglia sulla Newco e l’inceneritore: “Una politica che manda in “fumo” le promesse”
L'ex consigliere comunale di Legnano Futura ricorda che nel 2015 l'intero consiglio comunale di Legnano aveva votato all'unanimità un atto di indirizzo volto allo spegnimento dell’inceneritore ACCAM che il nuovo sindaco in campagna elettorale aveva fissato entro il 2027
Sull’atto d’indirizzo che ha dato il via libera alla Newco che subentrerà ad Accam per un nuova gestione integrata dei rifiuti, che prevede almeno in una prima fase il termovalorizzatore, interviene anche Stefano Quaglia di Legnano Futura. L’ex consigliere comunale ricorda che nel 2015 l’intero consiglio comunale aveva votato all’unanimità un atto di indirizzo volto allo spegnimento dell’inceneritore ACCAM, che – ricorda Quaglia – «sarebbe stato sostituito da un impianto di selezione rifiuti, la cosiddetta “fabbrica dei materiali” a freddo e dall’impianto di compostaggio».
«Ci eravamo illusi che si sarebbe finalmente voltata pagina – è il commento amaro di Quaglia – anche per la nostra salute. Ma una proroga tira l’altra, e Accam con i suoi mille problemi è ancora lì a Borsano a bruciare rifiuti, e non solo quelli prodotti da Legnano e dai comuni dell’Alto Milanese». Quaglia ricorda anche che il sindaco di Legnano nel suo programma elettorale aveva scritto: “lavoreremo perchè ACCAM cambi chiaramente e concretamente strategia, per arrivare allo spegnimento dei forni prima del 2027”. «Forse anche per questo ha avuto la fiducia dei legnanesi. E invece Legnano, lo scorso 22 marzo, nell’assemblea di ACCAM, ha votato per il salvataggio di questa società soprattutto a spese di AMGA e quindi dei cittadini legnanesi. Ciò comporterà la prosecuzione dell’attività dell’inceneritore di Borsano, inutile, antieconomico e insalubre». Nell’atto di indirizzo approvato lo scorso 22 marzo non è indicata una data di spegnimento dell’inceneritore che tornerà a diventare termovalorizzatore introducendo nel frattempo i principi dell’economia circolare per poi in futuro puntare al riciclo. Non è noto quindi per quanto tempo ancora i forni dell’ex Accam continueranno a bruciare.
«Sono stati violati gli intenti manifestati dal consiglio comunale poche settimane fa, che aveva accantonato il piano di AMGA riguardante il salvataggio di ACCAM. Umiliato il consiglio comunale – conclude Quaglia – umiliati i cittadini che dovrebbero essere rappresentati dalle istituzioni, stanchi di una politica che manda in “fumo” le promesse. Gratificati invece coloro che hanno dissipato i capitali pubblici di ACCAM, con il pericolo che l’inceneritore non si spegnerà mai».
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