Brumana e Amga tra il deluso e il sorpreso: “L’imprevedibile conversione del sindaco Radice”
«Si può supporre che vi sia stata una conversione sulla via del recente pellegrinaggio dei sindaci verso il potente assessore regionale ciellino Cattaneo», la spiegazione che si è dato il leader del Movimento dei cittadini
Tanto deluso, parecchio sorpreso, ma sempre battagliero. Franco Brumana (Movimento dei cittadini) da sempre contrario a qualsiasi forma di proseguimento dell’attività di Accam, dopo l’approvazione in assemblea della New co, torna a comunicare il suo pensiero sui social.
Accam è morta, viva Accam. L’assemblea dei soci approva la nuova società con Amga e Agesp
«In pratica – scrive l’avvocato legnanese -, i sindaci dei comuni soci di Accam hanno conferito un mandato in bianco al consiglio d’amministrazione senza disporre né del bilancio del 2019, né di una situazione patrimoniale aggiornata e affidabile e nemmeno dei contenuti del misterioso piano preannunciato da Amga e da Agesp. Le vaghe anticipazioni sui contenuti del piano di salvataggio, esposte nei giorni scorsi dal presidente di Accam, hanno prospettato una soluzione inaccettabile sia dal punto di vista della legittimità che dal punto di vista economico, che comporterà l’impegno di Amga , società controllata dal Comune di Legnano, a sostenere per il 60% gli oneri del salvataggio mentre AGESP , società di Busto , parteciperebbe solo nella ridotta misura del 40%».
«Inaspettatamente – ecco la sorpresa per Brumana – il sindaco di Legnano ha votato a favore della generica delibera di salvataggio . Si è posto così in contrasto con il consiglio comunale di Legnano, che aveva dettato l’indirizzo dell’applicazione dell’articolo 14 della legge Madia che dispone ben altrimenti . Il sindaco Radice si e’ dimenticato che solo 10 giorni fa aveva predisposto una denuncia al collegio sindacale di Accam , firmata da altri quattro sindaci, nella quale aveva contestato la tardiva redazione del bilancio del 2019, l’omessa attuazione della procedura prevista all’articolo 14 della legge Madia , l’ omessa comunicazione dei dati contabili ai comuni soci di Amga e la mancata presa d’atto dell’assenza dei presupposti per continuare l’attività aziendale di Accam. È passato così da accuse gravissime contro il consiglio di amministrazione a un atto di fiducia al buio verso le stesse persone contestate. Questo ribaltamento repentino di posizione è inspiegabile».
«Si può supporre che vi sia stata una conversione sulla via del recente pellegrinaggio dei sindaci verso il potente assessore regionale ciellino Cattaneo, che ha convocato a se’ i primi cittadini per assicurare il salvataggio di Accam a spese dei cittadini – la spiegazione sempre di Brumana -. Non resta che sperare in una nuova conversione in senso inverso del sindaco di Legnano , che , controllando Amga, può impedire che dilapidi i soldi dei legnanesi nel tentativo di salvare una società, che già dà troppo tempo doveva essere fallita».
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