Rescaldina, nel 2020 meno incidenti ma più violazioni al codice della strada
Nell'anno della pandemia, gli agenti della Polizia Locale di Rescaldina hanno effettuato quasi 5mila controlli per verificare il rispetto delle norme anti-Covid
Anno di “straordinari” per la Polizia Locale di Rescaldina, che insieme alle altre Forze dell’Ordine è stata impegnata in prima linea nel contrasto dell’emergenza coronavirus portando avanti in parallelo le attività che svolge da sempre. Solo sul versante Covid-19, infatti, gli agenti del comando di via Matteotti hanno effettuato 4.084 controlli per verificare il rispetto delle quarantene, 145 sugli esercizi commerciali e 647 sugli spostamenti, cui si aggiungono tre pattuglie serali per monitorare il rispetto del coprifuoco a dicembre, finanziate con fondi regionali: in tutto ne sono scaturite 65 sanzioni ai cittadini e due alle attività economiche.
«Gli operatori hanno affrontato con estrema professionalità ed abnegazione tutto il periodo più difficile senza mai perdere un giorno di lavoro, supportando la cittadinanza e le attività economiche attraverso un’informazione capillare ed un’assistenza costante anche rispetto alla complicata interpretazione delle norme e, anche da giugno ad ottobre quando l’epidemia sembrava in regressione, le attività si sono sempre svolte con uno sguardo attento alla prevenzione dei contagi – sottolinea il comandante Alessandra Dall’Orto, che ringrazia i suoi collaboratori per la professionalità dimostrata gestendo situazioni delicate in un anno quantomeno difficile -. È stato un anno intenso nel quale l’unico obiettivo era quello di proteggere la popolazione dalla diffusione del virus con il rischio concreto e quotidiano di essere contagiati e senza mai perdere di vista il ruolo e la responsabilità che la Polizia Locale ha nei confronti della popolazione, non solo in momenti drammatici come quello che ancora stiamo vivendo, ma anche nelle attività ordinarie. È stato un anno nel quale il concetto di “prossimità” è stato più che mai declinato nelle sue più ampie sfaccettature, evidenziando il ruolo fondamentale della Polizia Locale anche in ambito emergenziale».
Anche l’attività ordinaria è stata inevitabilmente influenzata dalla pandemia. Due dati, soprattutto, balzano all’occhio: il numero di incidenti stradali in discesa quasi del 30% rispetto al 2019 (22 contro i 31 dell’anno precedente, di cui 11 con feriti, uno verificatosi proprio il primo giorno di riapertura per il quale uno dei coinvolti è stato denunciato per lesioni stradali gravi), e quello degli accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori, triplicato rispetto all’anno precedente (6 contro i 2 del 2019), «dimostrazione che la pandemia non ha avuto solo conseguenze strettamente legate al contagio ma ha evidentemente aggravato situazioni di fragilità psicologica che sono sfociate in eccessi comportamentali che hanno costretto i sanitari a emettere provvedimenti coercitivi».
In tutto sono state 2.545 le sanzioni comminate dalla Polizia Locale nell’arco dell’anno per violazioni al codice della strada, quasi 500 in più rispetto al 2019: la voce più rilevante è quella che riguarda gli accessi non autorizzati all’area pedonale di via Bossi (1.323 in meno di tre mesi, ovvero dall’attivazione della nuova telecamera), seguite dalla sosta vietata per consentire la pulizia delle strade (238), dall’eccesso di velocità (225) e dal divieto di sosta (122); 14 le contravvenzioni per uso del cellulare alla guida e 39 quelle per mancato uso delle cinture di sicurezza. Sono in tutto 784, invece, le sanzioni non pagate.
Il Covid, purtroppo, ha interrotto i progetti avviati dal comando per l’educazione stradale, proprio nell’anno in cui erano partiti anche nelle scuole primarie e alla scuola secondaria della frazione, coniugandoli con la cultura locale: gli alunni, infatti, dopo una lezione teorica avrebbero dovuto mettersi alla prova verificando per le vie del paese la segnaletica, conoscendo così anche da vicino i luoghi storici e naturalistici del paese con la collaborazione della Pro Loco. È proseguita, invece, l’attività dell’accertatore ambientale: «La sua presenza – sottolinea Dall’Orto -, oltre che di controllo, durante la fase critica della pandemia, è stata fondamentale per mantenere pulite alcune aree critiche dove in prossimità di grossi condomini si accumula parecchia spazzatura».
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