Donato uno screening uditivo al reparto di neonatalogia dell’ospedale di Rho
Grazie a una donazione del Lions Club di Parabiago tutti nati presso l’ospedale di Rho sono sottoposti prima della dimissione, previa informativa ai genitori, al test uditivo mediante otoemissioni acustiche
Un apparecchio per lo screening uditivo donato al reparto di Neonatalogia da parte dei Lions Club di Parabiago. Tutti nati presso l’ospedale di Rho sono sottoposti prima della dimissione, previa informativa ai genitori, al test uditivo mediante otoemissioni acustiche; in caso di risultato patologico l’esame viene ripetuto entro il primo mese di vita.
“L’ipoacusia permanente è il deficit neurosensoriale più frequente nell’infanzia, la deprivazione dello stimolo uditivo compromette lo sviluppo del linguaggio, delle funzioni cognitive e delle abilità sociali ad esso connesse – spiega Salvatore Barberi, direttore dell’area Materno-Infantile dell’Asst Rhodense – Negli ultimi 20 anni la ricerca in ambito medico e tecnologico ha permesso di sviluppare i mezzi per diagnosticare e trattare tempestivamente le ipoacusie infantili.
L’intervento diagnostico e abilitativo si sviluppa attraverso un percorso il cui punto di partenza è lo screening uditivo neonatale universale. Le raccomandazioni internazionali prevedono un programma di screening completo ed efficace su tutti i nuovi nati, volto ad individuare un perdita uditiva permanente monolaterale o bilaterale, da effettuarsi prima della dimissione dalle unità di neonatologia e, comunque, entro il primo mese di vita.
L’Asst ringrazia Massimo Benoni e Marco Nebuloni che hanno consegnato l’apparecchio per la registrazione delle otoemissioni a nome dei Lions Club Parabiago, strumento che va ad integrare la dotazione del reparto”.
Il moderno sistema per le otoemissioni acustiche si caratterizza per velocità nell’esecuzione del Test, accuratezza ed intuitività nell’utilizzo, grazie all’interfaccia touch screen. Lo strumento, piccolo, ergonomico e di facile utilizzo, ha semplificato l’esecuzione del test agli operatori impegnati nell’assistenza dei piccoli pazienti.
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