Legnano punta ad un finanziamento regionale per eliminare poco meno di mille metri quadri di amianto dai solarium del Parco ex ILA, quei solarium che tanto spesso negli ultimi mesi sono finiti al centro del dibattito politico cittadino. Palazzo Malinverni ha infatti deciso di partecipare al bando promosso da Regione Lombardia per l’assegnazione di contributi agli enti locali per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici con un progetto da 200mila euro che interessa proprio la copertura delle due strutture.

Costruito negli anni ’20 sulla scorta delle epidemie di tubercolosi e di influenza spagnola e costato oltre 6 milioni di lire, l’ex sanatorio fu inaugurato nel 1924 da Margherita di Savoia. La struttura è composta da un corpo centrale e dai cosiddetti solarium, due padiglioni in stile Liberty che venivano utilizzati come verande per i “bagni di sole”. Se l’edificio centrale è tuttora utilizzato, i solarium sono invece in disuso dagli anni ’70 e versano in condizioni di forte degrado, tanto che solo pochi mesi fa si è verificato l’ennesimo crollo e dal successivo sopralluogo è emerso che «i fabbricati si trovano in uno stato fortemente compromesso e pericolante a causa delle continue infiltrazioni di acqua protratte nel tempo»

L’amianto presente nella copertura dei solarium era stato oggetto di un primo intervento di messa in sicurezza nel 2016, quando le tegole erano state incapsulate con prodotti fissanti. Il mese scorso, poi, c’è stata una campagna di monitoraggio per verificare l’eventuale presenza di fibre di amianto disperse nell’aria laddove sorge l’ex sanatorio. La giunta ha messo in cantiere un piano per la messa in sicurezza che dovrebbe partire a maggio e ha già incassato un primo sì dalla Soprintendenza, ma le precarie condizioni in cui versa la struttura rendono «alquanto urgente» la rimozione delle lastre di cemento amianto nell’ottica di tutelare la salute e l’ecosistema, così Legnano ha deciso di tentare la strada del bando regionale.

Solarium parco ex Ila, la Soprintendenza approva la messa in sicurezza del Comune

 

Il progetto per la rimozione prevede prima di tutto l’incapsulamento delle lastre per permettere di lavorare con più sicurezza e poi la bonifica, per la quale sarà necessario non solo rimuovere i rampicanti che hanno “avvolto” la struttura, ma anche smontare le singole lastre e catalogare gli elementi in legno della copertura che si trovano ancora in buono stato e potranno quindi essere riutilizzati per la ricostruzione. Il tutto dovrà essere effettuato esclusivamente dall’esterno, attraverso piattaforme aeree: non è escluso, infatti, che possano verificarsi dei cedimenti.