Giornata della Donna, ecco perché si festeggia l’8 marzo e in Italia si regalano le mimose
Per arrivare alla celebrazione dell'8 marzo il percorso è partito da inizio '900. Quella delle mimosa, invece, è una tradizione tutta italiana
Oggi si celebra la Giornata internazionale della Donna, una ricorrenza dedicata al genere femminile per ricordarne le conquiste sociali, economiche e politiche e le “battaglie” combattute per arrivare fin qui. Ma perché proprio l’8 marzo?
Le leggende metropolitane in circolazione sulla scelta dell’8 marzo sono almeno due. La prima lega l’origine della ricorrenza alla morte di centinaia di operaie nel rogo di una (inesistente) fabbrica di camicie di New York e fa probabilmente confusione con l’incendio avvenuto il 25 marzo 1911 alla Triangle Shirt Waist Company di Manhattan, nella quale morirono 146 lavoratori, per la maggior parte donne. Secondo un’altra versione, invece, la data farebbe riferimento alla repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili, avvenuta sempre a New York.
La prima Giornata della Donna “ufficiale” fu celebrata negli Stati Uniti il 23 febbraio 1909, raccogliendo la raccomandazione del partito socialista americano che aveva invitato tutte le sezioni locali a dedicare l’ultima domenica di febbraio all’organizzazione di una manifestazione per sostenere il diritto al voto delle donne. Il bis arrivò l’anno il 27 febbraio dell’anno successivo e in estate se ne parlò anche alla Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen. Le celebrazioni però negli anni successivi continuarono per così dire in ordine sparso: nel 1911 gli USA continuarono a festeggiare la ricorrenza a febbraio, in Germania, Svizzera e Danimarca si scelse il 19 marzo, la Francia optò per il 18 e la Svezia addirittura per il 1° maggio e la manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni né in tutti gli Stati.
Poi la Grande Guerra fermò le manifestazioni e fu la seconda Conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921 a Mosca a scegliere la data dell’8 marzo come “Giornata internazionale dell’operaia”, in onore della manifestazione guidata dalle donne a San Pietroburgo nel 1917 per rivendicare la fine del conflitto bellico, pochi giorni dopo arrivò la fine dello zarismo. L’anno successivo Lenin la istituzionalizzò come Giornata della Donna e nel 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni Paese di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” e l’8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi Stati, fu scelta come la data ufficiale da molte nazioni.
Le mimose, invece, sono una tradizione tutta italiana, nata da un’idea di Teresa Mattei, ex partigiana e più giovane eletta dell’assemblea costituente. Nel nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale la Giornata della Donna iniziò ad essere celebrata su iniziativa del Partito Comunista Italiano e dell’Unione delle Donne in Italia. Inizialmente si pensò alla violetta come simbolo, ma si trattava di un fiore costoso e la penisola era appena uscita dalla guerra. Così Teresa Mattei, insieme a Rita Montagna e Teresa Noce, suggerì la ben più economica mimosa, che – come racconterà anni dopo – le ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolta gratuitamente nei campi.
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