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Filcams: «Non è garantita la didattica in presenza per i figli di alcune categorie essenziali»

Secondo il sindacalista Toriello la didattica in presenza per i figli di alcune tipologie di lavoratori essenziali non è garantita in alcuni istituti comprensivi del Legnanese

cgil ticino olona

«La didattica in presenza per i figli di lavoratori degli appalti delle categorie ritenute indispensabili non è garantita in alcuni istituti comprensivi del Legnanese.». Ad annunciarlo è il sindacalista Fabio Toriello  Segretario Generale della Filcams Cgil Ticino Olona: «È una discriminazione». Così i sindacalisti della Cgil chiedono al Comune una presa di posizione.

Il passaggio in zona arancio rafforzato ha messo in difficoltà numerose famiglie che si sono trovate dall’oggi al domani a dover gestire i propri figli rimasti a casa. In questo momento le scuole posso garantire la didattica in presenza solo per i figli di genitori considerati lavoratori di categorie essenziali. Ma secondo quanto accertato dal sindacalista Toriello questo diritto non è garantito su tutto il comprensorio Ticino Olona: «A differenza di quanto previsto nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione nella parte in cui prevedono che vada garantita anche la frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di tutte le categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”, ad oggi, alcuni istituti comprensivi del Legnanese stanno rifiutando le richieste di didattica in presenza con palese discriminazione per alcune tipologie di lavoratrici e di lavoratori che operano all’interno degli Ospedali, come ad esempio chi opera nella ristorazione, nell’impresa di pulizia e nella manutenzione. A tutti gli effetti vengono reputati lavori essenziali ma nella pratica riscontriamo una diseguaglianza nel trattamento ricevuto».

Toriello, rivolgendosi all’amministrazione comunale, chiede una verifica e una «presa di posizione affinché ci sia un ri-allineamento rispetto alle normative in essere. L’ordinanza di giovedì di Regione Lombardia ha chiaramente messo in difficoltà le famiglie che, da un giorno all’altro, si sono trovate costrette a fronteggiare una decisione che ha imposto loro di trovare soluzioni di emergenza per la cura dei figli e per la gestione della didattica a distanza. Riteniamo che sia necessario da parte del governo centrale un intervento strutturale che permetta a tutti i lavoratori “ essenziali e non” di avere strumenti certi e garanzie per la gestione delle famiglie poiché i numeri sulla perdita del posto di lavoro in questa fase di pandemia, soprattutto per quanto riguarda il mondo femminile, devono imporci un cambio di passo e di prospettiva».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Marzo 2021
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