“Vaccinazione over 80: dopo la prenotazione, il silenzio come se papà non esistesse”
2 Marzo 2021
Buongiorno. Mi chiamo Anna Lisa ed ho un padre prossimo ai 92 anni, classe 1929.
Noi tutti abbiamo trascorso un anno difficile, pieno di paure ,di fatica e di senso di smarrimento.
La malattia generata da questo nuovo virus ha stravolto i nostri progetti di vita, le nostre aspettative e troppo frequentemente ha portato con sé dolore e morte.
Le mie parole, percio’,non vogliono essere un’accusa per nessuno ma, invece, vogliono solo sottolineare un disagio e un’attesa che pare essere ingiustificata e inutile.
Abbiamo iscritto mio padre alla compagna vaccinale over 80 sul portale web il giorno 15 di febbraio, ottenendo il numero di prenotazione. Il giorno 15 il portale presentava alcune anomalie e disservizi tante’ che per inserire anche il recapito cellulare abbiamo dovuto ricollegarci qualche giorno dopo.
Abbiamo aspettato pazientemente di essere contattati ma il contatto dopo 15 giorni non c’è ancora stato. Abbiamo iniziato dapprima a chiedere notizie alla segreteria del poliambulatorio e poi direttamente al medico curante ma, anche loro non hanno potuto ne’ saputo darci notizie circa l’appuntamento.
Abbiamo chiamato negli ultimi giorni, visto il protrarsi dell’attesa, il numero verde 800894545 di Regione Lombardia, scegliendo la sezione supporto vaccinazioni anticovid ma anche qui abbiamo avuto come risposta solo dei laconici no, noi non sappiamo niente, nessuno di noi sa niente! Non sto esagerando, le risposte sono state queste. Ieri mattina ho chiesto per cortesia un indirizzo mail a cui far presente il caso e l’operatrice (ma non la giudico) mi ha fatto cadere la linea. Non e’ caduta la linea , nell’imbarazzo o per stanchezza e’ stata fatta cadere.
Ho tentato di chiamare gli uffici dell’ASL , gli uffici del coordinamento dei servizi sociali del Comune ,direi inutilmente, appena composto il numero cade la chiamata, oppure la chiamata non parte nemmeno.
Tutti gli anziani over80 ancora in lista hanno ricevuto un SMS di scuse (e l’hanno pubblicizzato) per il protrarsi dell’attesa , da parte della Regione Lombardia, ma noi non abbiamo ricevuto neppure quello.
Non vogliamo fare polemica, inutile e sterile. Vorremmo solo cercare di capire come mai mio padre, che almeno per età sarebbe dovuto essere tra i primi in lista per il contattato, non solo non è stato tra i primi ma sembra addirittura essere inesistente, nonostante la prenotazione sia andata a buon fine.
Qualche signore amico del papa’, minore persino di 10 anni, e’ gia’ stato vaccinato.
Tra di loro vaccinandi si tengono in contatto , e’ motivo di conversazione!
Ognuno deve attendere il proprio turno, noi vorremmo solo capire se nostro padre sia in lista di attesa oppure no, magari per un disguido , un’anomalia non lo e’, ma non c’è verso di saperlo.
La gestione e’ complicata, lo sappiamo, eppure già dal giorno 26 febbraio si contavano 1301 vaccinati over80.
Non si capisce con quale criterio vengano chiamati, allora. Perche’ ci saranno pure un metodo, un criterio e un modo.
Noi vorremmo solo avere la certezza di avere eseguito la procedura correttamente, però nessuno ce lo sa dire.
Viviamo un tempo sospeso con poche certezze, siamo aggrappati alla speranza del vaccino perché sembra rappresentare un’ancora di salvezza e per mio padre e per tutte le persone di quell’età forse lo e’ per davvero, per loro e per tutti i più fragili.
La situazione e’ grave, molto molto seria e i problemi grandi. Chi può dovrebbe rivedere al più presto l’organizzazione e capire una volta per tutte cosa non funziona e dove intervenire prontamente.
Sono tante le cose che non funzionano e che non si capiscono. Non solo quello che riguarda il vaccino.
Sarebbe il momento della chiarezza e non della confusione.
Le pratiche vanno snellite.
La burocrazia deve lasciare spazio all’organizzazione.
E’ necessario aiutare le persone, perché è proprio adesso che le persone hanno bisogno di una guida certa e sicura e non di numeri di telefono sguarniti o lasciati in mano a personale ( e lo dico con rispetto) senza alcuna competenza.
E siamo nel mezzo di una pandemia.
Anna Lisa
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