Il riccio salvato dalla plastica tornerà libero nell’Oasi del Wwf di Vanzago
Sta bene il riccio trovato in fin di vita con un anello di plastica intorno al collo. Un episodio che conferma quanto i rifiuti siano pericolosi per gli animali selvatici
Sta bene il riccio trovato in fin di vita a causa di un anello di plastica che gli stringeva il collo. Il riccio era arrivato al Cras del Wwf di Vanzago lo scorso novembre e presenta ancora i segni dell’incidente causato proprio dall’inquinamento ambientale. Tutti i rifiuti che vengono abbandonati a terra rappresentano infatti un reale pericolo per gli animali selvatici.
«Il riccio aveva un pezzo di plastica, la parte finale di un tappo di bottiglia, attorno al collo – spiegano dal Cras -. Molto probabilmente è cresciuto con questo anello di plastica che gli ha provocato una profonda lesione. Per fortuna è stato trovato e grazie alle nostre cure sta molto meglio. Sarà liberato in primavera come gli altri ricci che hanno passato da noi la stagione invernale».
Purtroppo, non è l’unico caso registrato dagli specialisti del Cras: «Un po’ di tempo fa abbiamo salvato un altro riccio con il laccio di plastica attorno al torace e una volpe con la testa incastrata in una bottiglia di plastica. L’inquinamento ambientale impatta negativamente sulla fauna selvatica. Non tutti sono fortunati come questi esemplari che sono stati ricoverati con un lieto fine, quindi pensiamoci sempre, prima di buttare rifiuti a terra».
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