Profonda dimostrazione di cordoglio della comunità albanese ai funerali di Klaudio
La messa è stata concelebrata dal parroco don Stefano Valsecchi e da don Antonio Giovannini, quest'ultimo con un lungo passato in città e riconosciuto cappellano degli albanesi che vivono sul nostro territorio
Chiesa del Santo Redentore affollata nei limiti concessi dai protocolli anticontagio e tanta gente anche sul sagrato come raramente visto per un funerale. E’ stata una profonda dimostrazione di cordoglio quella che oggi, sabato 20 febbraio, la comunità albanese di Legnano ha voluto manifestare alla famiglia di Klaudio, il giovane 32enne deceduto nei giorni scorsi per una tragica fatalità.
La messa è stata concelebrata dal parroco don Stefano Valsecchi e da don Antonio Giovannini, quest’ultimo con un lungo passato in città e riconosciuto cappellano degli albanesi che vivono sul nostro territorio. Proprio don Antonio nella omelia ha ricordato «come questo funerale porta la memoria a quello celebrato sui monti di Scutari in Albania, per Marco deceduto in mare su un barcone. In quella predica, dicevo che noi non sappiamo cosa passa nel cuore di un mamma in un simile momento. E’ la stessa cosa che vorrei dire adesso alla mamma di Klaudio. E allora ricordo che c’è stata un’altra mamma che ha visto morire suo figlio, innocente, Gesù. Lei ti capisce».
«Io chiedo – ha concluso don Antonio – che il sacrificio di Klaudio sia un invito a tenere viva la fede, la preghiera, la lettura del Vangelo, le confessioni, la comunione, per dimostrare agli italiani il valore delle nostre tradizioni cristiane».
Alla fine della celebrazione, la bara è stata portata sulle spalle da famigliari e amici fino sul sagrato. Qui la partecipazione delle persone si è manifestata con un comportamento corretto e discreto. Un clima esemplare per assoluto rispetto e serietà.
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