Quarto binario, il comitato del “no”: «Centinaia di osservazioni contro l’opera, fermate il progetto»
Il Comitato Rho-Parabiago chiede a Italfer e Regione di non ignorare le centinaia di osservazioni contrarie all’opera
Il 12 febbraio si è chiuso il periodo utile per la presentazione delle osservazioni dei cittadini al Progetto di potenziamento ferroviario della tratta Rho-Gallarate – Quadruplicamento Rho-Parabiago, dopo l’avviso di avvio del procedimento espropriativo emesso da Italferr.
«Quello che nella prassi procedurale e nelle intenzioni di Italferr doveva essere un semplice passaggio formale, è diventato invece l’occasione per una vera e propria mobilitazione dei cittadini: – fa sapere attraverso una nota stampa il Comitato Rho Parabiago contrario all’opera di potenziamento – non solo dei cittadini che rientrano negli espropri previsti da Italferr o che risiedono lungo la linea ferroviaria, ma di tutti i cittadini che hanno senso civico, sensibilità ambientale e rispetto per il territorio. Quello che purtroppo manca totalmente in questo progetto».
«Una mobilitazione silenziosa – sottolinea il comitato – ma determinata e incisiva, fatta da singoli cittadini e interi condomini e vicinati: tante e tante persone che una per una si sono informate, hanno guardato i documenti di progetto, hanno constatato quanto l’opera inciderà sulla vita di ciascuno e sul territorio di tutti, e hanno scritto il proprio NO. A dispetto di chi sostiene che il progetto è osteggiato “solo da pochi privati che difendono il proprio orticello”, centinaia di voci si sono sollevate per unirsi in una opposizione corale. Una opposizione basata non su ottusità e preconcetti, ma sui fatti e sulla conoscenza del territorio».
«Centinaia di osservazioni contrarie all’opera sono giunte a Italferr, – fanno sapere i contestatori dell’opera – e sono state inviate anche a RFI, Regione Lombardia e Ministero delle Infrastrutture: affinchè tutti gli Enti che portano avanti ostinatamente questo progetto distruttivo e insensato possano avere coscienza delle ripercussioni che avrebbe sulle comunità interessate».
Il comitato chiede pertanto agli Enti di leggere quanto hanno ricevuto, «perché troveranno voci che non possono essere ignorate: la voce di chi sarà costretto a lasciare la propria casa, e con essa il proprio progetto di vita; la voce di chi si troverà a vivere in condizioni insostenibili, con un passaggio continuo di treni e una barriera fuori dalla finestra; la voce di chi vedrà il proprio paese irrimediabilmente deturpato. Voci che evidenziano chiaramente l’incompatibilità del progetto con il territorio e il mancato rispetto di quei principi di sostenibilità ambientale e sociale che ormai sono diventati aspetti cardine della progettazione a livello europeo. Chiediamo di fermare l’iter approvativo del progetto e di stralciarlo dalla programmazione infrastrutturale, valutando eventualmente soluzioni alternative più avanzate e sostenibili in altra sede, nel rispetto dei cittadini e dell’ambiente».
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