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Davide Turri nuovo presidente del Parco Alto Milanese: «Coinvolgeremo cittadini e associazioni»

Turri, indicato dal sindaco Lorenzo Radice quale rappresentante di Legnano nel CdA del PAM, è stato nominato presidente dall’assemblea dei soci che si è svolta venerdì 12 febbraio

Davide Turri presidente Parco Alto Milanese

È Davide Turri il nuovo presidente del consorzio Parco Altomilanese. Turri, indicato dal sindaco Lorenzo Radice quale rappresentante di Legnano nel CdA del PAM, è stato nominato presidente dall’assemblea dei soci che si è svolta venerdì 12 febbraio nel rispetto del principio di rotazione della carica fra i rappresentanti delle tre amministrazioni comunali consorziate. La carica ha la durata di tre anni.

Classe 1975, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, Turri collabora con un noto studio di progettazione milanese e opera come libero professionista nel settore. È stato, dal 2017 al 2021, membro della commissione per il Paesaggio del Comune di Legnano e, dal 2015 al 2017, presidente della consulta territoriale Oltrestazione.

«Ringrazio il sindaco Radice per la fiducia che ha voluto accordarmi e il CdA uscente del PAM per il lavoro svolto –dice Turri -. Ho accolto con entusiasmo questa nomina, che considero un privilegio, perché mi dà l’opportunità di offrire un contributo, da una posizione istituzionale, alla causa di un parco che vivo da sempre come fruitore appassionato; da qualche anno anche attraverso una pagina Facebook dedicata, “Sentieri e parole, le storie del Parco Alto Milanese”. Sono tre i principali obiettivi che mi pongo per il PAM. Il primo riguarda la pulizia, la manutenzione e la sicurezza del parco, per cui bisognerà insistere e rafforzare le azioni in atto per contrastare l’abbandono dei rifiuti, ma anche coinvolgere attivamente i fruitori su aspetti come la cura del verde e dei sentieri e le segnalazioni delle criticità in collaborazione con la Protezione Civile e le azioni di controllo già in atto. Il secondo è il lavoro in un’ottica di rete fra soggetti presenti nel parco, anzitutto le aziende agricole ma anche i centri ippici, le realtà della Baitina e della Cascinetta, per coordinare e valorizzare le iniziative che vi si tengono e le possibili sinergie . Da ultimo vorrei approfondire, specie in certe zone del PAM come quella della Baitina, gli interventi, che mi piacerebbe rispondessero a un disegno organico e andassero nella direzione di un progetto paesaggistico di valorizzazione del nostro polmone verde. In generale credo che l’attenzione da dedicare debba considerare l’aumento di frequentatori negli ultimi anni; una tendenza che dobbiamo incentivare in termini di fruizione consapevole nel rispetto della vocazione agricola del parco, e che passi anche attraverso un coinvolgimento delle associazioni, delle realtà del territorio e delle scuole con iniziative mirate. Ovviamente quando l’emergenza pandemica lo renderà possibile».

Redazione
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Pubblicato il 15 Febbraio 2021
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